SHOWTIME – Sarri e la sua mappa per i dobloni di Willy l’Orbo

goonies

Nel 1985 Columbus vede il realizzarsi di uno dei suoi scritti migliori e più iconici, Goonies, per la regia di Donner e la produzione di Spielberg. Un gruppo di scalmanati ragazzini parte alla ricerca di un tesoro perduto, avendo tra le mani una mappa del tesoro che potrebbe esistere unicamente nella loro fantasiosa testa.

Se dapprima è principalmente Mikey a farsi travolgere dall’idea di raggiungere Willy l’Orbo sul proprio vascello e depredarlo del suo bottino, dopo lo scontro con la banda Fratelli la febbre dell’oro prende tutti, fratello molesto e belle ragazze al seguito.

Un viaggio alla scoperta di sé, nella speranza recondita di scovare al termine dell’oscuro tunnel un lieto fine che possa risolvere magicamente ogni problema. Siamo a metà anni ’80 e l’anno prima un giovane del tutto inesperto di arti marziali ha umiliato un intero dojo di karate con solo un mese di allenamento nel dipingere steccati e ripulire la casa di un ex soldato orientale. Dunque tutto può succedere.

La verità però è ben diversa dalla finzione e, restando in ambito cinematografico, gli anni 2000 hanno dimostrato in molte occasioni il proprio disprezzo per il canonico lieto fine. Il nuovo gruppo di Sarri in parte mi ricorda gli sgangherati Goonies, tanto diversi tra loro quanto uniti e formidabili una volta messi dinanzi a una sfida. Ognuno con le proprie caratteristiche, ognuno con i propri punti di forza da sfoderare al momento giusto.

Nell’era aureliana si è già tentato di scovare quel tesoro. A Napoli lo chiamano scudetto, ma nessun risultato soddisfacente è mai stato conseguito, eccezion fatta per un secondo posto che ancora brucia. Per un forziere colmo dell’eterna gratitudine di un’intera città, celato da statistiche, fischietti, bestie nere e tanto altro ancora, ogni tecnico ha pronta in mente la propria mappa. C’è un’enorme X anche su quella di Sarri, anche se il buon Maurizio, cautamente, preferisce negarlo.

Nessun complesso peregrinare nei meandri della terra. Il tesoro che il Napoli cerca è nascosto in bella mostra. La vera complessità dell’impresa è nel riuscire a evitare ogni ostacolo fino all’ultima giornata e, che la città ci creda o meno, è innegabile che per la prima volta un tecnico stia ricevendo esattamente quanto chiesto dal presidente azzurro. Sarri si ritroverà al termine di questo mercato con gli uomini adatti al proprio gioco, ma soprattutto con un reparto offensivo tra i più letali d’Europa. Se a Mazzarri mancavano alcuni uomini e a Benitez una mentalità più italiana, Sarri potrebbe ritrovarsi tra le mani la mappa del tesoro adatta quantomeno a lottare per avvistare il galeone di Willy. A maggio scopriremo se Napoli tornerà ad accarezzare qualche doblone dopo più di 20 anni.

di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)

 

 

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