BABY FENOMENI – Bernardo Silva, il diez monegasco

Alla fine si sa: tutto nella vita si riduce nel prendere in quell’unica volta la decisione giusta, e per farlo spesso bisogna osare. Se poi a consigliarti c’è un tale Jorge Mendes, le quotazioni salgono a tuo favore. Al termine del 2014 la società portoghese del Benfica vive una situazione piuttosto complicata che disegna all’orizzonte il timore del fallimento: il Banco Espirito Santo, il secondo del paese, è in deficit ed il club ha bisogno di fare cassa. La cessione dei suoi gioielli è inevitabile, così quando arriva il Monaco e mette sul piatto circa 15 mln di euro per Bernardo Silva, il sì è automatico. Grossa la cifra all’epoca per un ragazzo che aveva avuto a disposizione solo squarci di partita, ma il consiglio dello scaltro Mendes ed un po’ di coraggio daranno ragione al club del Principato: il valore del ventunenne portoghese, allo stato attuale, è almeno raddoppiato.

BIO&CARATTERISTICHE – Nato a Lisbona nel 1994, Bernardo Silva cresce nelle giovanili del Benfica, di cui entra a far parte fin da bambino. Le sue doti con la selezioni inferiori del club sono ben visibili, tanto che guadagna nel 2013 la sua prima convocazione con il Portogallo Under-21 diventandone uno dei principali rappresentanti nonché diversi riconoscimenti individuali. Nello stesso anno compie il salto di qualità e passa in prima squadra, ma lo spazio riservatogli è molto ridotto. Tre partite, di cui due in Coppa, che totalizzano soltanto 31 minuti con la sua squadra. Un budget di tempo realmente minimo per poter sperare di diventare un perno fisso nell’undici titolare. Quando nel 2014, però, passa al Monaco, la storia cambia radicalmente. Il suo trasferimento a causa dell’ingente somma sborsata viene inizialmente considerato una follia, ma bastano pochi match con i rossobianchi per divenire ‘l’affare del secolo’ e conquistare il soprannome di  ‘Messizinho do Seixal’, dopo le ottime uscite in Champions League. Bernardo Silva occupa al Monaco lo spazio lasciato vacante da James Rodriguez, a cui si dice somigli, sebbene il suo idolo sia il portoghese e compagno di squadra, Joao Moutinho. Il giovane connazionale di Cristiano Ronaldo è il tipico dieci, come da anni oramai non si vede più. Non ha l’appeal e la fine tecnica elegante a cui ci hanno abituati i portoghesi delle ultime generazioni, anche a causa di una statura non eccessiva (supera di poco i 170 cm) ma Silva ha una marcia in più. E’ un trequartista difficile da collocare e marcare perché, nonostante goda di un ottimo dribbling e millimetrici passaggi di palla, offre i suoi momenti migliori nei movimenti senza palla: riesce a cambiare con pochi passi la visione dell’azione e trovare la soluzione migliore per la realizzazione della stessa. La sua intelligenza tattica gli consente di rivestire ottimamente anche il ruolo di seconda punta/ala destra, sfruttando la sua predilezione a trovarsi favorevole al tiro piuttosto che disegnare l’azione per i compagni del reparto più avanzato. Tra le linee è un giocatore indiscutibilmente devastante, che riesce a manovrare sia dall’interno verso l’esterno che viceversa. Per il Monaco è stata un’autentica scommessa vinta.

NOTIZIE DAL FUTURO – Atlético Madrid, Juventus e Barcellona: le tre grandi che hanno tentato più delle altre di approcciare col Monaco per strappargli il cartellino del giocatore. Bernardo Silva ha ammesso che vestire il blaugrana sarebbe un sogno, ma la società del Principato gli ha sottoposto immediatamente un nuovo contratto, che lo legherà al club fino al 2020. Difficile che in questa finestra di mercato possa muoversi, ma le logiche del calcio sono imprevedibili.

 

di Sabrina Uccello (Twitter:  @SabriUccello)

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