COLPI DI JENIUS – La trasformazione della A: niente difesa, ma grandi attacchi

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a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

Anni di evoluzione su evoluzione, la stessa studiata da Darwin, che hanno portato cambiamenti anche in casa nostra. La prossima Serie A che si affaccia al balcone nazionale proporrà agli appassionati dello stivale squadre che hanno puntato il tutto per tutto sulla loro forza offensiva.
Scordatevi il calcio catenacciaro di una trentina di anni fa, quello arrivato a trionfare fino al Mondiale tedesco chiuso in bellezza dalla nazionale azzurra; e poco importa se le frecce d’argento più brillanti non hanno mai nazionalità italiana, perché il calcio è sempre meno sport e sempre più spettacolo e giro economico.
Così come il detto americano: “Le difese vincono le partite, gli attacchi vendono i biglietti”. Nel nostro caso anche gli abbonamenti sono importanti.

Non solo in casa Napoli: l’attacco azzurro è di per se stratosferico. Con Higuain, Callejòn, Insigne, Mertens e Gabbiadini a giocarsi due o tre posti, con Hamsik bravo a dare il suo contributo in zona gol. Il gioco è completo.
Ma anche le altre squadre non si lamentano; nonostante la partenza di Tevez, la Juve ha affiancato a Llorente e Morata il croato Mandzukic, bomber di livello internazionale, poi le due giovani stelle Dybala e Zaza, attaccanti che possono contribuire e non poco in area di rigore.
Esultano anche nella capitale; se sulla sponda Lazio nulla o poco è cambiato per l’attacco, il bomber Klose potrà contare per il prossimo anno sul supporto di nuova linfa arrivata dall’estero. Ravel Morrison (classe ’93) e Ricardo Kishna  (’95) sono pronti a mostrare tutto il loro talento offensivo per aiutare la squadra di Pioli ad affermarsi in Italia e in Europa dopo l’ultima appassionante stagione.
Anche la sponda giallorossa non si lamenta; è finalmente arrivato il Bomber che i romanisti aspettavano, quell’Edin Dzeko pronto a far innamorare la Sud a suon di gol, quelli che non sono mancati al City ma che non hanno mai fatto scoppiare l’amore del pubblico inglese (e soprattutto di Pellegrini) nei suoi confronti. Dietro di lui, la classe sopraffina di Salah, le sterzate di Iturbe e Gervinho, il capitano Totti.
Firenze ha salutato Mario Gomez ma è pronta a riabbracciare le prodezze e i gol soprattutto di Giuseppe Rossi; l’italo-americano è tornato ancora una volta dopo l’ennesimo stop e il suo precampionato lascia buone sensazioni. Ad affiancarlo i due prodotti della cantera viola Babacar e Bernardeschi, due che il gol hanno già dimostrato di conoscerlo e che attendono solo la giusta occasione.
Più nord, promettono scintille anche le milanesi. Capitolo nerazzurro che si apre con Mauro Icardi pronto a riaffermarsi come capocannoniere del campionato, con il connazionale Palacio e il nuovo arrivato Jovetic, pronto a riprendersi l’Italia così come l’aveva lasciata. Perisic, oggetto del desiderio di Mancini, porterebbe ancora più linfa al reparto d’attacco interista.
Stesso discorso anche per i cugini del Milan: tutte le fiches puntate sulla trazione anteriore della squadra di Mihajlovic. Importanti gli investimenti per Carlos Bacca e Luiz Adriano e se davvero il sogno Ibra dovesse tramutarsi in realtà…
A questi, vanno aggiunti i vari bomber sparsi: Luca Toni, l’ultimo capocannoniere, Antonio Di Natale e Domenico Berardi, per dirne alcuni. 

Tutte o quasi tutte, però, hanno particolari problemi in difesa.
Che sia una dichiarazione d’intenti?
Già lo scorso anno la Serie A s’è affermata come campionato in cui si segna di più, più di Premier e Liga, i due punti di riferimento in Europa per il calcio italiano.
Il nostro paese riparte da qui, dalla rete che si gonfia e non da quella da difendere.
Gli appassionati del fantacalcio non dovranno svenarsi, vista l’abbondanza in avanti.

 

 

 

 

 

 

 

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