Come tutte le storie più belle anche quella del Napoli Calcio inizia con “C’era una volta…”.
Era il lontano 1926 quando in una delle caldissime giornate dell’estate napoletana, Giorgio Ascarelli decise di fondare il Napoli. Pensò a una squadra unica per la città, che assorbisse al suo interno la miriade di formazioni di quegli anni, come la Juventus del Vasto, l’Open Air e l’Audace. Il 1° agosto di 89 anni fa, il ricchissimo commerciante Ascarelli insieme ad altri soci, al ristorante D’Angelo firmano e fondano la futura SSC NAPOLI.
A Barcellona sugli spalti del Camp Nou campeggia la scritta “Mes que un club” (più di un club) e lo stesso vale per il Napoli. Forse in nessuna altra città del mondo, quando due vecchi amici si incontrano, più che del fatidico “come stai?” si chiede piuttosto un’opinione sulla squadra o un commento sull’ultima prestazione degli azzurri. Si tratta di una simbiosi totale, difficile da spiegare e quasi impossibile da capire per chi non ci è nato in questa città.
89 anni fa forse Giorgio Ascarelli non aveva idea di quello che stava creando, dell’importanza che quella sua creatura avrebbe avuto nei decenni a venire. In quasi un secolo di storia la squadra e i tifosi le hanno viste proprio tutte, dai successi dell’era Maradona al fallimento, dal calcio totale di Vinicio ai campionati anonimi di Serie B. E con il passare del tempo molti di questi ricordi, soprattutto per le nuove generazioni, andranno persi. C’è però una cosa che ogni buon napoletano non dimenticherà mai, una data: 1 agosto 1926. L’inizio di una passione senza fine.
di Vincenzo Matino (Twitter: @vincenzomatino)
