a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
Un 5-2 che detto così sembrerebbe senza senso alcuno. Il Napoli batte il Feralpi Salò nella seconda uscita stagionale dopo l’8-0 contro l’Anaune, e mostra forse qualche passo avanti.
Il carico di lavoro fisico comincia a farsi sentire, con le gambe che partono a mille per poi accusare il peso delle ormai due settimane di ritiro.
Cosa c’è da salvare e cosa invece bisognerà rivedere di questa gara contro una compagine di Lega Pro?
1 – L’incredibile classe di Lorenzo Insigne: al di là del magnifico gol segnato, il numero 24 azzurro continua ad illuminare le uscite della squadra di Sarri. Da trequartista sarà da verificare, ma può essere l’anno della definitiva consacrazione e lui per primo sembra saperlo.
2 – La voglia di Mertens e Callejòn. Alla faccia dei ‘sacrificabili‘, del modulo che non li vedeva protagonisti. I due esterni azzurri fanno bene anche da punte. Non solo gol (4 quelli di Dries nelle prime due partite), ma tanta voglia di far male ad ogni azione. Se Gabbiadini pensava di avere vita facile il prossimo anno, forse dovrà cambiare idea.
3 – Da rivedere, invece, la solita fase difensiva. Due gol presi da una squadra come il Feralpi possono essere troppi, al netto delle attenuanti della fase di preparazione e delle gambe pesanti. Fanno paura le modalità: errori elementari nell’occasione delle due marcature avversarie che hanno poi favorito la squadra di Serena.
Sarri deve lavorare ancora a lungo.
4 – 45′ sono pochi per valutare Allan, ma dalla prima uscita in maglia azzurra si può già capire qualcosa: il brasiliano ci mette tanta volontà, fisico e corsa, ma l’imprecisione la fa spesso da padrona.
5 – La curiosità più grande in casa Napoli potrebbe essere rappresentata da El Kaddouri: il tunisino è ad oggi l’unico vero trequartista di ruolo della squadra. Che sia il quid in più a sorpresa sia proprio lui dopo la buona stagione al Torino?
