PAQUIPEDIA – Roberto Policano, l’azzurro eroe hollywoodiano

 

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a cura di Paquito Catanzaro (Twitter: @Pizzaballa81)

Lo chiamavano Rambo ma, a guardarlo bene, più che di Silvester Stallone ci trovavi qualcosa di Tomas Millian, specie quando interpretava Er Monnezza. Colpa della zazzera arruffata, di quella barba incolta frutto più della pigrizia con la lametta in mano, piuttosto che del desiderio di seguire la moda degli hipster, termine sconosciuto alla fine degli anni ’80.

Ma Roberto Policano, in arte Rambo, aveva dell’eroe hollywoodiano il fisico da corazziere, l’animo pugnace e il limitato vocabolario. D’altronde personaggi di questa portata alle parole preferiscono i fatti: un cross dalla fascia, un pugno nello stomaco, un tiro potente dalla trequarti, una sventagliata di mitra. Metodi brutali forse, ma in grado di intimorire gli avversari e sobillare le folle, che siano quelle oceaniche dello stadio, o quelle meno numerose, ma altrettanto calde, delle sale cinematografiche.

E magari qualche produttore americano avrebbe offerto un ruolo da poliziotto cattivo a Roberto Policano se lo avesse visto, in un lontano 1992, difendere il compagno Massimo Crippa in un Valencia–Napoli che i posteri ricorderanno per la cinquina dell’uruguaiano Daniel Fonseca. Con piglio severo affrontò a muso duro un ispanico difensore dicendogli qualcosa come «Stai parlando con me? Stai parlando con me?», indicando creando poi una forma ellittica coi pollici e gli indici a voler indicare la dimensione che le terga nemiche avrebbero assunto dopo la tenzone con l’italico rivale.

Pur non entrando nell’Olimpo delle divinità azzurre, difficilmente lo dimenticheranno i difensori azzurri. Merito di un sorriso che bucava l’obiettivo, mentre con giacca azzurra e cravatta in chroma key, sedeva accanto a Teo Teocoli in una lontana edizione di “Mai dire gol” in cui, sorridente, si faceva appellare «Polipolipo» e si chiedeva, in modo colorito, chi mai fosse Salvatore Matrecano.

E ancor di più, lo rimembreranno nel ruolo d’attaccante in un Napoli–Atalanta in cui decise la partita a pochi secondi dalla fine. I tifosi ricorderanno Rambo, o forse Tomas Millian o magari, notante il lievitar delle sue forme, i lunghi capelli e gli occhiali da intellettuale, gli faranno i complimenti per le sue ricette credendo d’aver davanti lo chef Alessandro Borghese.

 

 

 

 

 

 

 

 

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