Maccarone: “Sarri gran lavoratore, attentissimo ai particolari. Son sicuro che motiverà Higuain e proporrà calcio”

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Massimo Maccarone, attaccante dell’Empoli di Sarri, ha rilasciato una lunga intervista al ‘Corriere dello Sport’, raccontando la sua esperienza lunga tre anni alle dipendenze di Maurizio Sarri:

E’ un signor allenatore. Ma davvero. Attento ai particolari: e questa volta, non è una frase fatta. Studia i minimi dettagli. Di tutti. Giocatori e avversari. Fa il suo calcio indipendentemente dagli altri, ma sa sfruttarne le debolezze. Con lui sai sempre che fare col pallone. Come puoi far male. I meccanismi sono automatici, tutto grazie agli allenamenti”.

Continui, prego…

A Empoli gli dobbiamo tanto. E’ stato un percorso difficile e però entusiasmante. E’ arrivato che avevamo giocato una finale play out per non retrocedere in C. C’era scoramento. Ma ci ha portato in A e insieme ci siamo divertiti”.

Come?

“Facendo sempre calcio, giocando palla a terra. Per attaccare. Propositivi, offensivi, consapevoli dei nostri limiti ma pure delle qualità. Non abbiamo mai avuto paura di nessuno”.

Pure a Napoli.

Sì, anche al San Paolo. Per più di un tempo facemmo davvero una gran partita, come piace a Sarri”.

Una fisarmonica…

“Movimenti armoniosi. Organizzazione, squadra corta, compatta, che si muove con un senso preciso. Equilibrio, difesa protetta, palla bassa e manovra che parte da dietro. Il segreto forse è questo: si attacca da dietro e si difende dalle punte”.

Che lavoraccio, Maccarone e Tavano…

“Mica tanto. Davamo la sensazione di correre tantissimo, ma in realtà correvamo bene. In maniera giusta. Sincronizzati. E’ questione di tempi e spazio, di lavoro. Ma palla a noi, negli ultimi trenta metri Sarri vuole la qualità. Istinto e giocate”.

E con Higuain ce n’è…

Tanta roba. Pipita è uno dei primi cinque attaccanti al mondo. Ha mezzi enormi. Colpi da fuoriclasse“.

Determinante sarà la convinzione…

Ci penserà Sarri: è un gran motivatore. Sono certo che saprà coinvolgerlo nel progetto tattico. Troverà la formula giusta per Higuain e gli altri. Ne eslterà il talento. Che è pazzesco. Di tutti”.

Higuain, Gabbiadini, Insigne e via così. E Saponara, forse.

No, Riccardo no. Serve all’Empoli. Almeno lui, lasciatecelo. Pensavo d’essere stato chiaro…“.

Valdifiori è però già del Napoli.

Ed è un gran colpo. Merita questa occasione, pure perché non è più un ragazzino. Mirko è un altro allenatore in campo. Conosce metodi, idee e tempi di gioco. Tutto passerà per i suoi piedi. Non butta via una palla. Il Napoli ha fatto un affare”.

E con Sarri?

Pure. Che dubbio c’è…“.

C’è chi ne ha: le pressioni che avvinghiano, i paragoni col passato…

Il mister non è uno sprovveduto: sa cos’è che l’aspetta. A Empoli aveva il tempo e la possibilità di sbagliare, a Napoli non è così. Capirà in fretta l’ambiente e saprà adeguarsi. Ma sia chiaro, i risultati arrivano dal campo. E lui là da tutto. Il resto sono chiacchiere”.

E allora tanto lavoro. In tuta.

Quella sempre. Fa l’allenatore di mestiere eh..”.

Certo. Specialità: palle inattive. Ma sono davvero trentatré gli schemi da piazzato?

No, non è vero. Fosse stato così sarebbe stato impossibile ricordarli tutti. Però confermo che ognuno è codificato con un nome di battesimo o un numero di riferimento”.

Tanti, comunque. Provati e riprovati. Efficaci soprattutto. Imprevedibili, spesso.

“C’è una cura dei particolari impressionante. Ne ho avuti tanti di allenatori ossessionati dai calci da fermo. Lui e il suo staff però sono incredibili”.

Tre anni insieme: restano i ricordi. Il più bello?

Non saprei. Ne conservo così tanti che me li tengo tutti per me. L’intero ciclo. Sarri è una persona perbene e un ottimo allenatore. Uno di sostanza». Più arrosto che fumo insomma… «No no, anche fumo. Di sigarette…”.

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