“In futuro, una entrata come quella su Robben la eviterò categoricamamente, non voglio dimenticare ma utilizzarlo come una lezione” F. Melo
Il brasiliano, smemorato.
Di falli ne ha commessi altri, addirittura più gravi e senza mai ritornare sui propri passi.
Quando c’è da giocare duro, lui si fa trovare pronto.
Così come accadeva ai tempi d’oro nella nostra nazione, ad oggi nella calda e non certo pacata Turchia.
Con il Galatasaray ne ha combinate delle belle, di risse in campo e con i tifosi.
La partita contro il Besiktas, il 23 settembre del 2013, è stata l’apocalisse.
La sua squadra, a pochi minuti dalla fine, teneva il risultato sul 2 a 1.
Fallo in aria e tackle a piedi uniti, viene espulso.
Nell’uscire istiga i suoi tifosi, pochi minuti ed il campo era invaso.
Botte da orbi, calci e pugni tra tifoserie avversarie e giocatori in campo.
Tranne lui, l’artefice del misfatto, che era già sotto la doccia.
Tutto si può dire del nazionale verde-oro, tranne che non sentisse con ardore, tutte le partite che lo vedevano protagonista.
E forse, la smentita del suo possibile ritorno in Italia, è stata una manna dal cielo.
“Giocare contro Felipe Melo è come giocare contro il tempo. Prima o poi o farà autogol o si farà espellere, dopo aver mandato qualcuno all’ospedale.”
Non ha lasciato, nel bel paese, un buon ricordo delle sue stagioni nella Fiorentina prima e nella Juventus poi.
In un’intervista, gli chiesero cosa rimpiangeva dell’Italia, rispose con un secco “Di sicuro, non la Juventus”.
Ne ha rifilati e come di colpi bassi, lasciando ovunque i segni dei suoi tacchetti.
Il 6 gennaio del 2009, durante Juventus-Parma, senza star li a pensarci, rifila una scarpata sulla faccia di Massimo Paci. Rosso diretto e negli spogliatoi.
Imparata la lezione Sig.Melo? Ma assolutamente no.
Gomitata in pieno volto a Balotelli, appena rientrato da tre giornate di stop, ne becca altre due.
La peggiore?
L’entrata assassina su A.Sanchez, nella partita di Champions League tra Arsenal e Galatasaray.
L’arbitro estrae il cartellino giallo, lui fa spallucce e fila dritto.
Sanchez esce dal campo in barella e malconcio.
Cannavaro F., suo ex compagno di squadra, non si risparmia e lo condanna aspramente “Altro che giallo, li era addirittura doppio rosso.”
Da Robben a Sanchez, da Balotelli a Pirlo, fermandosi solo durante le giornate di stop.
Tutti ricordano il folle, Felipe Melo.
Forse la Turchia è davvero la nazione che più lo rispecchia.
Colpi bassi, tackle assassini e istigazione alla violenza e mai nessuna punizione esemplare.
Dal calcio al web, un vero leader sui social ed un ottimo comunicatore.
Se proprio volete conoscerlo meglio, vi basta diventare un suo follower.
Vi bastano 24h sul suo profilo per scoprire cosa mangia, come dorme, dove va in vacanza e chi più ne ha più ne metta.
Se dedicasse più tempo agli allenamenti, sarebbe un bene per la sua squadra.
… Stay Tuned! Perchè più sono dannati, più mi piacciono
Di Anna Ciccarelli