a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
Come quando ti rubano il motorino, quello pure mezzo scassato e mezzo vecchio, ma di cui hai bisogno quotidianamente che sennò le tue giornate non possono manco cominciare.
E allora, a Napoli, tra le pratiche più antiche ricondotte ad una tradizione di cui non ci si può vantare, ma che neanche si può cancellare, molti anni fa ci inventammo la stratagemma perfetto.
Il cavallo di ritorno: tu vuoi indietro il motorino? Basta un piccolo contributo e le tue giornate potranno cominciare nuovamente col piede giusto.
Non soffermatevi sull’etimologia del nome, dovremmo scavare nella storia per poi distogliere l’attenzione dalla cosa più importante, il fatto del giorno: Pepe Reina è tornato a Napoli.
Si, proprio quel Pepe Reina: Quello alto, robusto, con pochi capelli e forse un po’ di pancetta. Ma non troppa, eh. Quello che piace tanto ai tifosi e pure alle tifose, ma non proprio per lo stesso motivo.
Tre anni di contratto, un’operazione perfetta che però ha un unico neo, quello di essere arrivata con un anno di ritardo.
Si, perché se tutto si fosse concretizzato un anno fa, forse saremmo oggi qui a parlare di una stagione differente. Che un portiere come Pepe non solo ti garantisce esperienza tra i pali, concetto mancato molto spesso nell’arco della passata stagione, ma sa anche tenere alto il morale di uno spogliatoio che è parso tutto fuorché unito nel secondo e ultimo anno di stagione Benitez.
Rafa, proprio quello che lo portò a Napoli e che per Reina è stato “Il miglior allenatore mai avuto in carriera” – parole sue rilasciate a Marca pochi giorni fa – oggi non c’è, approdato alla base del Real Madrid, ma al portiere spagnolo poco è importato: voleva riabbracciare Napoli, la città che l’ha coccolato e adottato nella prima stagione azzurra e che è pronta a riabbracciarlo con affetto oggi.
Ma che Napoli troverà ora Reina?
Ci aveva lasciato con una Coppa Italia e un terzo posto, un preliminare da vincere e una stagione in cui rispettare le attese.
Nulla di questo è accaduto, tutti sappiamo com’è finita; e forse proprio l’andamento altalenante della scorsa stagione ha aperto le porte ad un suo ritorno.
Troppo fragili i nervi di Rafael, troppo discontinuo il rendimento di Andujar. Ecco perché il Napoli è tornato a bussare alla porta del Bayern, la squadra che ha tenuto in vacanza Pepe per un anno.
Al posto di Rafa ci sarà Sarri, meno filosofo e più operaio, ma sostanzialmente poco è cambiato nello spogliatoio.
La mossa Reina si sposta su due piani paralleli: da un lato affidare a Sarri un signor portiere, dall’altro ridare entusiasmo alla piazza già mugugnante in questa prima parte d’estate.
Lo stesso entusiasmo che Pepe potrà riportare anche nello spogliatoio, magari risultando fondamentale intermediario tra la società e i casi scottanti Higuain e Callejòn.
Il portiere nativo di Madrid ma cresciuto nel Barcellona è l’asso nella manica di De Laurentiis per questa torbida estate tutta napoletana.
La porta del San Paolo può tornare a sorridere: a Napoli è tornato il Pepe giusto per divertirci un po’.
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