La coscienza di Aurelio

AURELIO 1

Stentate a crederci, voi tifosi azzurri, ma è cosi

Anche Aurelio De Laurentiis, ha una coscienza.

Forse bisognerebbe fare un passo indietro ed osservare il cammino, per provare a darmi ragione.

Son trascorsi 11 anni, da quel caldo mese di agosto, quando il destino della Società Sportiva Calcio Napoli, fu deciso in tribunale e l’acquistai cambiandogli nome.

Il Napoli Soccer, negli anni della Serie C, per non macchiare il trascorso di una grande società.

Ne sono cambiate di cose.

Negli anni abbiamo conquistato un pezzo d’europa, sempre presenti nel calcio che conta.

C’è chi mi osanna, ringraziando il mio lavoro

C’è chi se potesse mi tirerebbe il collo, sperando che lasci nelle mani di qualcun altro, ciò che invece sento mio.

Dall’eco di chi mi chiama Pappone a chi continua ad urlare “presidè cacc ‘e sord”, mi ci sono abituato da tempo, ormai.

Eppure i soldi li ho spesi, non sempre nel migliore dei modi, ma li ho spesi.

Ho un difetto, lo ammetto.

Mi piacerebbe comprendere di calcio, piu’ di quanto sia nelle mie corde.

Nelle mie uscite, non sempre riesco a mantenere il controllo ma sono fatto cosi.

Il fattore cinematografico, ahimè, non mi ha mai abbandonato.

Ma ci ho provato, giuro.

Per dare a questa società, il riscontro che merita.

Ho peccato non mantenendo le promesse ma sto lavorando per concretizzare un progetto vincente.

Non chiedo sostegno ma nu poc ‘e pacienz, tutto arriva a chi sa aspettare. Abbiate fede.”

Lo immagino così, il vero Presidente della mia squadra, lo immagino a favore della gente e della sua storia.

Lo immagino innamorato dei miei colori e della fame di vittoria.

Ma lo immagino, troppo lontano, dalla cruda realtà.

Progetto vincente, così definiva l’era Benitez.

Parlava di scudetto ma non portava innesti.

Un quinto posto, che se visto dal basso è un traguardo.

Se l’osservi dall’alto, un’occasione mancata, l’ennesima.

Si riparte da zero, da nuove basi sulle quali ergere un cammino vincente.

Porti Sarri, Valdifiori e riporti Reina.

Baratti un campione come Mertens per l’incognita Saponara.

Chiedi pazienza, comprensione, attesa ma in cambio non concedi nulla.

La tua azienda resta in attivo ma non crea innovazioni, mai al passo con i tempi.

Il mercato necessita di crescere, per non fossilizzarsi.

Gli imprenditori investono, il rischio è incluso nel pacchetto, provarci uno step necessario.

Sarri è il benvenuto, Valdifiori sarà accolto con tutti gli onori.

Rinforzare la rosa, con innesti all’altezza, un obbligo verso chi sostiene e ci crede.

Presidente, faccia anche lei un resoconto di questi anni.

Vincere, porta benessere intorno alla città e alla squadra e non solo.

Una mano lava l’altra, insieme si lavano la faccia.

Viaggiare sullo stesso binario, non può che far bene.

A noi e al suo amato bilancio.

Ci pensi.

Di Anna Ciccarelli

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