Una soap opera, tutta azzurra

Bilanci, supposizioni, pareri favorevoli e disfattismo di professione.

Il calcio, si sa, è come un quadro di Picasso.

Bello, certo, ma per molti incomprensibile.

Il Napoli di Mister Benitez, con quell’impronta internazionale, doveva porre le basi per aprire nuovi spiragli.

Ma tutti sappiamo come è andata a finire.

Mister Titolato ha lasciato la squadra azzurra al quinto posto del campionato.

La semifinale di Europa League, cosi come quella per la Coppa Italia, perse non solo a causa della poca reattivà dei calciatori ma anche per mano di scelte errate e di cambi non valutati all’occorrenza.

Ma “scurdammece ‘o passato, simme ‘e Napule paisà” e guardiamo avanti.

Non tutti son felici di questa nuova scelta.

Sarri, ex allenatore dell’Empoli, nuova guida per i nostri calciatori.

Distruggerlo, ancora prima di essere arrivato, è una condanna al patibolo senza processo.

Non sarà un luminare, non ha trofei esposti in bacheca ed il suo curriculum non è lungo kilometri ma va appoggiato, sostenuto ed incoraggiato.

Poi si sa come sono i tifosi, tutti, non solo quelli azzurri.

Due partite giocate all’ennesima potenza e siamo il Real Madrid.

Un pareggio contro le piccole o addirittura una sconfitta ed il paragone arriva con l’Albinoleffe o la Scafatese.

Tutto o niente, senza mezze misure.

Eppure, un fondo di giusta amarezza c’è.

Dal Cavani dei 104 gol, ai 12 punti nel girone di Champions League.

Dal pareggio contro l’Empoli in casa, alla sconfitta al Renzo Barbera contro il Palermo.

Questo Napoli ci ha portato sulle stelle e senza batter ciglio, giù in picchiata nelle stalle.

Si ricomincia da noi, soprattutto da noi.

Il Presidente gioca al risparmio.

Un contratto di un anno ad un 1,5mln per il nuovo allenatore, alla carta Giuntoli come nuovo DS con un quadriennale.

In uscita il mercato piange ed in entrata i nomi dal cilindro sono già una dozzina ed è appena il 10 giugno.

La Juve punta Higuaìn, ma puntava anche Cavani ed ancor prima Lavezzi.

Soffrono di una rara forma di invidia cutanea.

La clausola del Pipita, ammonterebbe a circa 100 milioni.

Ma li vale davvero, il nostro rigorista per scelta e non per professione?

Per fare cassa, 55mln sarebbe un buon prezzo e giù una lista di calciatori in gamba e non i soliti bidoni.

Poi mi chiedevo, Zuniga è partito per la Coppa America.

E dalla Società Sportiva Calcio Napoli incassa 3,5 milioni all’anno, da due anni e non tocca un pallone dal tempo dei miei avi. Misteri della fede.

Biglietto di sola andata per Britos, Albiol, Ghoulam, Rafael.

Biglietto di solo ritorno per Van Persie, Saponara, Soriano, Rui e Sepe.

Un ritorno di fiamma con Valon Behrami e Pepe Reina.

Ma non facciamo progetti, il caro presidente ama le fiction, quelle soap opera a lungo termine come se un contratto fosse l’ultima love story.

Abbiamo imparato a conoscerlo, ahimè.

I calciatori non firmano, perchè non hanno 6 mesi a disposizione per leggere le 15,000 pagine dei contratti.

Gli allenatori chiedono, lui finge di assecondarli, gli porge su un vassoio i contanti e mentre loro son felici, il nostro fegato necessita di un trapianto.

Breaking News, Della Valle ha esonerato Montella.

Mentre Sarri passa da un tavolo della colazione a quello della cena in attesa di un’ufficialità che non arriva.

Il presidente studia l’ennesima furbata.

Amare il Napoli è un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.

Abbracciamoci la croce, come facciamo da anni ormai.

Ci ha presi dalla C, ripete ancora qualcuno.

Continua a non farci vincere nulla, fa eco qualcun’altro.

La verità sta nel mezzo.

Quanto è vero che chi vince è squadra, fa squadra e se i calciatori per farla non ci sono, la mèta è ben lontana.

Fiducia, la si pretende ma quando si tratta di darla è ben altra cosa.

Un nuovo abbonamento mi aspetta, un nuovo anno in Curva A tra la mia gente mi chiama.

Sarò anche una sognatrice, una fatalista nata ed una speranzosa ingenua ma Capitan Hamsik & Co. hanno bisogno di non sentirsi soli.

Ricominciamo da noi, da questa città, da questa squadra e da questa tifoseria e poi “si state ‘o primme ammor, ‘o primme ‘e ll’ ultime sarraje per me”

di Anna Ciccarelli

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