Il Napoli si prepara a una nuova stagione, dovendo fare a meno degli introiti Champions, con De Laurentiis a caccia di una nuova guida tecnica dopo l’addio di Benitez, annunciato a Madrid da Florentino Perez. Per approfondire i maggiori temi del momento in casa azzurra, la redazione di NapoliCalcioLive.com ha contattato il collega di Mediaset Premium Giuseppe Ferrario:
Ciao Giuseppe, il biennio di Benitez ha avuto due volti, con la gara contro la Lazio che impedirà al Napoli di disputare la Champions League e usufruire delle vostre dirette in esclusiva. Cos’è cambiato tra la prima e la seconda stagione?
“La squadra ha subito il contraccolpo dell’eliminazione ai preliminari di Champions. Questo ha compromesso almeno i primi due mesi di campionato. Alcuni interpreti hanno poi pagati tecnicamente e moralmente questa eliminazione, faticando poi a riprendersi, se non dopo la vittoria di Doha. Callejon ha giocato sottotono rispetto allo scorso anno, è mancato Insigne per gran parte del campionato. Higuain ha segnato tantissimo ma ha faticato all’inizio e sbagliato gol importanti, al di là dei rigori, che si possono sbagliare. In Europa League però ha sulla coscienza tantissimi errori nel doppio confronto con il Dnipro. Sono convinto poi che il gruppo abbia pagato una mancata chiarezza sul futuro di Benitez. Di certo ambiente e spogliatoio non erano tranquilli nel sapere che l’allenatore sarebbe andato via probabilmente”
Giocatori come Higuain, Callejon e Albiol sono giunti a Napoli grazie alla figura internazionale di Benitez. Senza di lui si corre ilr ischio di una smobilitazione in casa Napoli?
“Alcuni giocatori potrebbero avanzare delle richieste alla società, soprattutto fin quando non si scoprirà il futuro della panchina. Di certo Benitez ha avuto un’importanza notevole per consentire l’arrivo a Napoli di determinati campioni. Sarà fondamentale capire quale sarà la figura scelta per il post Benitez. In ogni caso penso questa squadra abbia bisogno di un rinnovamento. Perdere Higuain sarebbe un problema notevole, ma dubito non chieda d’essere ceduto nel momento in cui offerte ne ha e il Napoli ha fallito l’approdo in Champions”
Il futuro della panchina dunque sarà centrale. Che idea ti sei fatto della situazione? Chi è in vantaggio tra i tanti nomi in cirolazione?
“Leggo molti nomi sui giornali in merito alla panchina del Napoli, ma non saprei dire se qualcuno è in vantaggio attualmente nella corsa. So per certo che ci sono stati dei contatti con Prandelli, Spalletti e anche Montella. Certo la situazione di quest’ultimo, dopo il doppio comunicato di ieri di società e allenatore, è alquanto strana e incerta. Mi sembra tramontata ormai una pista che mi piaceva tantissimo, ovvero quella di Emery, che aveva quel profilo importante a livello internazionale, giovane, carismatico e vincente. Non che Spalletti non lo sia, ma le sue richieste economiche sono molto alte. Prandelli invece credo abbia voglia di riprendersi dopo il fallimento in Brasile e con il Galatasaray. Ad ogni modo si tratta di nomi di qualità“
Sono anni ormai che il Napoli va a caccia del famoso salto di qualità, soprattutto sul fronte societario che della rosa. In tal senso credi che la tendenza di De Laurentiis a non delegare nessuna decisione al proprio staff (cosa che ha probabilmente portato alla partenza di Bigon) possa rappresentare un limite?
“In questo momento lo vedo un toccasana per il Napoli. De Laurentiis è criticato dalla tifoseria, ma va ricordato in quale situazione versa il calcio italiano e cos’ha fatto De Laurentiis. Dove ha preso il Napoli e dove lo ha portato, quali giocatori ha comprato e quali allenatori ha portato sulla panchina negli ultimi due anni. E’ una garanzia, soprattutto nella gestione. E’ troppo facile spendere liberamente senza rientrare. Da questo punto di vista il presidente del Napoli si è sempre comportato ottimamente. Poi c’è il tifoso che ovviamente vuole sempre qualcosa in più, però noi ci muoviamo in un contesto della serie A con la Juventus in finale di Champions League e alle spalle l’abisso. Le due milanesi sono fuori dalle coppe e hanno seri problemi. La Roma era partita per vincere lo scudetto, arrivando poi seconda e dispersa in un campionato che la Juve ha portato avanti da sola. De Laurentiis avrà caratterialmente degli aspetti da smussare, il suo centralismo, egocentrismo e il fatto che voglia sovrintendere tutto, ma rappresenta una garanzia per il Napoli. E’ importante anche ciò che ha promesso, dal punto di vista dello stadio e delle strutture, perché il Napoli si muove in strutture che non sono da Champions League. Ha uno stadio che andrebbe rimesso del tutto a posto ed è sotto osservazione costante della UEFA. Ha un centro sportivo che non è all’altezza di squadre che disputano la Champions. Ha sicuramente delle colpe, però Napoli si tenga molto stretto De Laurentiis in questo momento”
di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)