Il 2015 come il 1951, il Napoli si ritrova in una situazione che a me ricorda molto quella di uno storico film di De Filippo, Filumena Marturano. Solo che in questo caso il ruolo di Don Domenico Soriano lo interpreta Aurelio De Laurentiis, mentre quello di Filumena è diviso in parti uguali tra l’intero popolo azzurro.
Anche in questo caso il tutto ruota intorno a 3 personaggi, figli di Filumena e in parte del signor Soriano, il quale, pur sospettoso, inizia a credere per davvero che uno di questi possa avere il suo sangue nelle vene ed essere degno di portare il suo cognome. Il problema sta nello scoprire la verità, e di certo al tempo di test del DNA non se ne facevano. Occorreva indagare e identificare il più simile per aspetto e carattere. Uno soltanto, a differenza delle richiesta di Filumena, ma ciò non era possibile, e una madre non può scegliere.
Oggi però i tempi sono cambiati, e così diamo una chance a Domenico, che potrà scegliersi liberamente il figlio che desidera. Magari non sarà quello di sangue, ma di certo quello che maggiormente lo aggrada. Nessuna selezione affettiva, ma solo pura e semplice convenienza.
I loro nomi sono Luciano, Vincenzo e Cesare, ma in questa situazione non ci si può fidare fino in fondo, e così questi tra una settimana o due potrebbero cambiare, aumentare in numero o diminuire.
Luciano ha una brutta sindrome da secondo della classe, che ha provato a curare iscrivendosi per 2-3 volte allo stesso anno, così da sapere tutte le risposte, risultare facilmente il migliore e averla vinta, almeno in quella fredda casa che si era scelto. Ora però l’orgoglio è tornato a tormentarlo, e ha voglia di qualcosa di vero e ambizioso. Oltre al cognome però papà Domenico dovrà sganciare un bel po’ di soldi per portarlo in casa propria.
Vincenzo è il più giovane e, guardando qualche anno al futuro, quello dalle migliori speranze. Conosce il proprio lavoro e sa di poter percorrere la propria strada con o senza casa Soriano. Ha l’età per guardarsi intorno a testa alta e soprattutto non essere più limitato dai ranghi che altrove gli hanno imposto. Si ritrova però il brutto vizio di dire le cose come stanno, e a Domenico e Filumena questo non è mai andato giù. Il primo adora orchestrare piani, e alla seconda piace da morire idealizzare la propria storia personale.
Cesare è il maggiore e probabilmente l’ultima scelta che Don Soriano prenderebbe in considerazione. Ha provato a emergere dal gruppo e gli è andata tragicamente male, due volte. Chi lo conosce ne parla bene al passato, e Domenico odia prendersi in carico casi del genere. Ama i vincenti, ritenendosi di tal genere, e una chance a questo figlioccio la darebbe soltanto nel caso fosse davvero l’ultimo rimasto.
E Filumena intanto cosa pensa di tutto questo?
Semplice, ritenendo i suoi figli tutti uguali, pensa che, qualunque sarà la scelta, irrimediabilmente si parlerà di un gran fallimento.
di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)
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