L’UOMO COPERTINA – L’interruttore di speranze

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Siamo al 76′ e undici metri separano il Napoli dalla qualificazione in Champions. Si, quei disgraziati e maledetti undici metri. Sul dischetto c’è Higuaìn. Ne ha sbagliati già tre in campionato, giusto, ma questa è la sua serata. Ha già segnato i due gol che hanno rimesso le cose a posto: è gasatissimo, è un campione. Questa volta non può proprio sbagliare.

E invece… lasciamo stare, sapete benissimo come sono andate le cose. Da eroe a colpevole, il passo è brevissimo. Il calcio è davvero spietato. C’erano tutti gli ingredienti per cucinare una serata dal sapore indimenticabile: per lui e per il Napoli. Sarebbe stata l’apoteosi, la festa: il giusto addio a Rafa Benitez e il modo più sereno per ripartire.
Ma questo campionato ci ha insegnato tante cose: che Lotito ha una passione per i cambiamenti, che Koulibaly farà sempre la scelta sbagliata e che il Napoli è incredibilmente masochista. Lo è soprattutto Higuaìn: nonostante i tre errori precedenti, non ne ha voluto sapere: ha preso la palla e l’ha portata sul dischetto, come solo i più grandi fanno e devono fare. Ha sbagliato, ancora. E ha spento le speranze Champions, proprio lui che le aveva riaccese solo qualche minuto prima.

Lo hanno definito il campionato delle occasioni. E il Napoli di occasioni ne ha avute tantissime. In fondo Gonzalo Higuaìn è la fotografia perfetta dell’intera stagione: potenzialità enormi, giornate in cui sembra inarrestabile e altre in cui non farebbe del male nemmeno ad una mosca. E quando è lì, con l’obiettivo ad un passo, cade vertiginosamente, quasi come impaurito dal successo.

L’avevamo scritto un po’ di tempo fa, dopo la gara al San Paolo contro l’Atalanta: il Napoli rischia di scavarsi la fossa con le proprie stesse mani. Ed è proprio ciò che è successo ieri sera, nell’ultima gara dell’anno e nell’ultima gara da allenatore azzurro di Benitez.
Probabilmente, comunque, è giusto così: la Lazio meritava questo impronosticabile traguardo, il Napoli un po’ meno per come è andata la stagione.
Ma ora non c’è tempo per i rimpianti: c’è un allenatore da trovare e una squadra da (ri)costruire. E vedremo, se con o senza il Pipita.

 

 

di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)

 

 

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