Una sconfitta che sa di sentenza quella di ieri contro l’indomabile corazzata bianconera. Il Napoli, con ogni probabilità, saluta la Champions, e non può certo dire di aver dato il massimo: dallo ‘Juventus Stadium’ gli azzurri escono a testa bassa, con la dolorosa convinzione di non averci veramente creduto. La ciliegina sulla torta, poi, ce l’ha messa Miguel Angel Britos, meglio noto come Brividos, con quella sconcertante e violentissima testata che mette KO Morata. Ci sta l’amarezza, la delusione e la sfiducia per un risultato che ti condanna. Ma reagire così no, è fin troppo sbagliato. Perché perdere un posto per la Champions va bene, ma la faccia e la dignità no.
Koulibaly è squalificato, e quindi Rafa affianca Britos ad Albiol. Scelta purtroppo scontata. Nelle ultime uscite, ed è giusto sottolinearlo, l’uruguagio non aveva poi così sfigurato. Ma contro la Juventus è tutta un’altra storia, nonostante in campo ci siano seconde o addirittura terze linee. Poi c’è quel francesino classe 1996, che ai due centrali azzurri non la fa praticamente vedere mai: Kingsley Coman dimostra di avere delle qualità eccelse, ma la retroguardia partenopea non gli ha reso il compito arduo. Il primo capolavoro di Brividos è nel primo gol della Juve: quel francesino lì porta palla e lui decide, così, in completa autonomia, di accorciare su di lui piuttosto che mantenere la marcatura su Pereyra. Per l’ex Udinese è fin troppo facile insaccare. Sul 2-1, invece, le colpe maggiori sono dell’altro “brivido” Albiol, che si lascia dribblare da Sturaro manco fosse Messi. Da lì in poi, il Napoli attacca e i bianconeri vanno di ripartenza. Ed è in una di queste che arriva l’episodio clou del match: un gesto inqualificabile, indecoroso quello dell’uruguagio, che non è nemmeno così furbo da farlo fuori l’area di rigore. Rosso sacrosanto e tiro dagli undici metri siglato da Pepe che chiude il match e le speranze Champions degli azzurri.
E’ dunque finito il campionato di Britos: salterà ovviamente l’ultima sfida con la Lazio al San Paolo che rischia di diventare inutile in caso di pareggio nel derby capitolino di domani. E’ forse finita anche la sua esperienza al Napoli, dopo quattro anni di assoluto calvario: mai veramente utile alla causa, sia nella difesa a tre di Mazzarri che in quella a quattro di Benitez, sia da terzino sinistro che da centrale. Quell’assegno da otto milioni di euro intestato al Bologna FC chiede ancora vendetta.
di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)