L’UOMO COPERTINA – Il belga che illumina il San Paolo

NAPLES, ITALY - MAY 18:  Dries Mertens and Marek Hamsik of Napoli celebrate a goal 3-2 scored by Dries Mertens during the Serie A match between SSC Napoli - AC Cesena at Stadio San Paolo on May 18, 2015 in Naples, Italy.  (Photo by Getty Images/Getty Images)

 

Il 18 maggio deve essere proprio il giorno del suo destino: il giorno di Dries Mertens e delle sue doppiette. E’ successo un anno fa, nel 5-1 contro il Verona, è successo ieri, nella gara contro il Cesena in cui si è rivisto quello spettacoloso folletto belga che, se in giornata, può decidere se vincere o meno. Per fortuna del Napoli e dei tifosi, ieri sera ha voluto portare a casa i tre punti: lo ha fatto con due gol e un assist. Trascinatore puro.

 

La partita inizia e si capisce subito che questa è la sua serata. Sempre lì, largo a sinistra, pronto ad offrire bustine di Oki ai difensori avversari: in particolare al povero Volta, schierato terzino a destra, che non è mai riuscito a fermarlo. Purtroppo il Napoli si complica la vita da solo – come al solito – e prende gol da Defrel. Ma la reazione è immediata e lo show di Dries Mertens può partire: passano pochi minuti e, con un bel po’ di fortuna, mette dentro la rete che vale l’1-1 grazie ad un gentile regalo della retroguardia cesenate. Non esulta: prende la palla, la riporta a centrocampo, va ad abbracciare l’amico Higuaìn in panchina e incita i compagni. E ancora: poco dopo, sempre da sinistra, porta a spasso Tabanelli e Volta e mette al centro: per Gabbiadini è troppo facile. Il Napoli (anzi, Mertens) mette le cose a posto. No, macché. Allo scadere della prima frazione arriva la doppietta di Defrel. Tutto da rifare, e non manca qualche fischio dagli spalti. Inizia la ripresa e il belga non ha voglia di perdere tempo: spreca una buona occasione, ma si fa perdonare insaccando immediatamente il 3-2 definitivo.

 

La partita ha fotografato in pieno il momento degli azzurri, sia fisico che psicologico. L’unico ad uscire a testa alta è proprio lui, accompagnato dalla strameritata standing ovation del San Paolo al momento del cambio con Gargano.
E se le speranze Champions sono ancora intatte, è solo grazie a lui. A lui e al 18 maggio.

 
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di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)

 

 

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