A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
Se avete avuto la fortuna di camminare per le strade di Napoli negli ultimi giorni, vi sarete sicuramente accorti di un particolare. Tutti, ma proprio tutti, bambini, donne ed anziani ricompresi, sembrano con la testa tra le nuvole, sulla bocca numeri, conti e probabilità.
Sembrano tutti ragionieri. Sarà la dichiarazione dei redditi? No, quella dovrebbe già essere passata. Qualche scadenza importante, allora? Neanche questa è la risposta giusta.
È che il Napoli per andare in Champions ha bisogno di un miracolo alfanumerico: “alfa” perché c’è una lettera importante, la W, quella che gli anglo-americani usano per indicare la vittoria, e “numerico” perché servono quanti più punti possibili per sperare nell’impresa.
I NUMERI PER L’IMPRESA – Perché, per come stanno le cose, di impresa si deve trattare. Non importa come finirà stasera, anzi importa: perchè è inutile dire che questi calcoli avranno valenza solo se dalla sfida col Cesena si dovesse uscire col bottino pieno. E noi ad una eventualità opposta neanche vogliamo pensare.
Il Napoli che approccerà al terzultimo turno di campionato, scenderà in campo con la calcolatrice. Tre vittorie consentirebbero l’accesso in Champions. Tutto nelle mani degli azzurri allora? Non esattamente, perchè tra le due gare in casa con Cesena e Lazio c’è una bella trasferta di Torino, sponda Juve, che non sarà proprio una passeggiata. Vero è che i bianconeri sono campioni d’Italia già da un po’, e che arriveranno alla sfida con sul groppone anche una finale di Coppa Italia da giocarsi, ma la squadra di Allegri ha già dimostrato di poter essere competitiva anche quando fa turnover, come in occasione della trasferta milanese contro l’Inter vinta quasi allo scadere.
Ecco allora che i calciatori del Napoli si trasformano in ragionieri: tre punti qui, tre punti lì…e poi a Torino magari facciamo lo scherzetto…ma anche un punto ci andrebbe bene.
OCCHIO ALLA LAZIO – Calcoli infiniti, visto anche che non tutto dipenderebbe dagli azzurri in quel caso: occhi puntati sulla Lazio che con la vittoria di Genova ha risolto gran parte della discussione Champions, lasciando vane le speranze dei tifosi azzurri che s’erano illusi nell’aiutino di Sinisa.
Ora bisognerà puntare tutto sul derby capitolino, sperando che la Roma non si intenerisca nell’occasione dell’anno, e magari di arrivare all’ultimo turno almeno a tre punti di distanza dai biancocelesti.
Calcoli su calcoli, incertezze che si alternano a certezze: una corrisponde al non-nome di Rafa Benitez, con l’allenatore spagnolo che non sarà in panchina stasera al San Paolo vista la squalifica di un turno. Un anticipo di quello che sarebbe nella prossima stagione, dunque, visto che sembrano sempre più distanti i futuri di Rafa e della squadra. Ma da portare a casa ci sarebbe ancora un obiettivo, legato ad un’unica speranza: senza calcoli, senza programmi e soprattutto senza fermarsi. Vittoria dopo vittoria. Ne mancano tre, e ancora 90′ di speranza.
Sempre che il Cesena ci faccia il piacere.
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