Inutile dirlo, nella vita come nello sport, le misure contano, e così pochi centimetri possono segnare il destino di una squadra o un allenatore. Settimane di polemiche, critiche e processi decretati da un palo piuttosto che un salvataggio sulla linea. Radio NapoliCalcioLive dà voce ai tifosi, senza smettere di chiedersi come sarebbe andata se…
Con la batosta di Empoli ancora chiara in mente, il Napoli affronta il Milan con la fame di chi gioca una finale. Si parte a razzo con Insigne, che trova Marek, il quale a sua volta trova il folle De Sciglio. Rigore ed espulsione, ma Lopez rende tutto vano. Il Napoli gioca e crea, seppur occasioni non chiarissime, e rischia (poco), fino al secondo tempo, che cambia le carte in tavola. Mentre Roma e Lazio speravano si trattasse della solita gara sfortunata degli azzurri, Marek apre le danze, Manolo fa tornare il sorriso sul volto di Higuain e infine aggiorna il suo score personale. Un Napoli da campionato, ma in veste europea, la stessa attesa giovedì al San Paolo.
“Sentiamo chi c’è in linea. Pronto?”
“Eh sì pronto sono Peppe, forza Napoli ragazzi”
“Sempre forza Napoli Peppe, dicci tutto. Ti è piaciuto questo Napoli?”
“3 gol! Un bel tris in pochi minuti e tutti a casa. Solita sfortuna azzurra, certo, ma quando c’è la qualità è quasi impossibile che alla fine questa non ti dia ragione. Empoli è stato un passo falso. La Roma ne ha fatti tanti, la Lazio avrebbe meritato di perdere e non pareggiare a Bergamo, e dunque non capisco il perché questi processi. A conti fatti siamo la miglior candidata italiana a vincere un trofeo europeo quest’anno, ci sono ottime possibilità che un tecnico internazionale come Benitez resti con noi e abbiamo un attacco stellare che il prossimo anno farà faville in Champions, perché ci torniamo. Ho sentito dei fischi a fine primo tempo, ed è qualcosa che non mi dà pace. Potevano unirsi ai milanisti se dovevano fischiare la squadra. Passando ai singoli. Ottima prova di Insigne, ma ormai lui non fa più notizia. Marek è tornato il superuomo che è sempre stato e poi quel Gabbiadini. Segna e aggiorna il tabellino, ma regala quel velo a Higuain che è qualcosa di mostruoso. Ha gli occhi dietro la testa, e fortunatamente alle spalle un vero campione che sa come si fa gol“.
Un Napoli che continua la propria caduta dopo Empoli. Col Milan si parla di grande sfortuna e di risultato più pesante di quanto il campo abbia mostrato. La verità però è che gli azzurri ci mettono tanto, troppo del loro per perdere questa partita, sulla carta decisamente abbordabile, facendo tornare per una notte il Milan quello convincente di inizio stagione, carico di belle speranze e abile nel trovare da subito la via del gol. Al San Paolo però ad aprire le danze per i rossoneri ci pensano i padroni di casa, con Lopez che fredda Andujar come Albiol e Britos prima di lui. Retropassaggio assurdo che prende in controtempo l’argentino, che può solo tentare il tuffo, per poi vedere la palla scivolare in rete. Tutto avviene nel primo tempo, con Bonaventura che se ne va in slalom prima, segnando lo 0-2, e poi chiude il match di testa, trovando prima il palo e poi il gol. Gli azzurri perdono morale fin da subito, con Mazzoleni che ritarda inverosimilmente il rigore e Higuain che si fa ipnotizzare. Ci prova Hamsiik nel secondo tempo, ma tutto ciò che ottiene sono due pali. Uno 0-3 che pesa tantissimo, e che dimostra ancora una volta come le difese, una volta arroccatesi in area, rappresentino per gli azzurri una cassaforte impossibile da scassinare, anche quando la retroguardia in questione è quella non invidiabile del Milan.
“Sentiamo chi c’è in linea. Pronto?”
“Eh sì pronto sono Peppe, forza Napoli ragazzi”
“Sempre forza Napoli Peppe, dicci tutto. Ti è piaciuto questo Napoli?”
“3 gol! Ma avete capito che significa subire 3 gol da questo Milan? Il Napoli gioca col fuoco, e a scottarci siamo noi. Voi giornalisti parlate tanto di Higuain, di come sia un campione e di quanto siamo fortunati ad averlo. Sentite, questo non sa tirare manco i rigori, poi s’arrabbia e s’incarta. Fa tutto da solo, e quando sta così tanto vale toglierlo, che ti fa giocare in 10 comunque. 4 autogol in 3 partite sono poi statistiche da circo. Abbiamo difesa e centrocampo composte da pagliacci, e questo è il risultato. Marek ci prova ma ormai sappiamo che non è il suo anno. Tira da fuori, ma senza sostanza, e poi è stato anche sfortunato con quei due pali. Così però non basta. Insigne ha riposato per gran parte del campionato, e ora che si sta stancando come tutti gli altri ecco il risultato, i cross nelle terre di nessuno, che secondo me Callejon sai quante ne avrà dette. Battiamo i calci d’angolo alla come viene, presi dall’ansia, e quando dovremmo giocare in scioltezza ecco il retropassaggio ridicolo di Lopez per Andujar, che ne prende un altro da un suo compagno. Poi vabbé, abbiamo fatto diventare re per una notte il signor Bonaventura, che ne fa due addirittura, e questo dovrebbe chiudere ogni discussione con i tanti rafaeliti in città. Un Napoli povero d’idee e contenuti, che di certo avrà fatto ridere di gusto il Dnipro, che pensa all’impresa al San Paolo, che impresa comunque non sarebbe, date le nostre condizioni. Quest’anno, se ci va bene, arriviamo quarti e l’anno prossimo torniamo in Europa League. Niente Coppa, niente Champions, Benitez via, finalmente, e mezza squadra da vendere sul mercato. Certo se a voi va bene questo re di Coppe, è tutto ok anche per me. Un ultimo commento su un singolo, Gabbiadini, che è l’unico che mi sento di salvare. Ha preferito tirare sul passaggio di Mertens ed è andata male, ma qui i sapientoni ipotizzano un possibile velo per Higuain, che di certo avrebbe fatto gol. Al di là del fatto che il Pipita si sarebbe mangiato anche quello, ma poi secondo voi se Manolo fosse in grado di sentire alle sua spalle Higuain, fare una finta e mandarlo in porta, sarebbe venuto a Napoli a giocare? Signori siamo seri, sarebbe stato un campione vero e assoluto, da big europea insomma”.
di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)
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