#AMENTEFREDDA – Gonzalo, non aver paura di tirare un calcio di rigore. Tanto c’è Marek

higuain milan

 

A volte basta un minuto, sessanta secondi che possono cambiare tutto.
Napoli-Milan è cominciata con un minuto e con un minuto si è conclusa. Al primo giro di lancette, De Sciglio stende Hamsik, regala il rigore al Napoli e si fa cacciare dal campo.
Higuain, condottiero duro ma dal cuore tenero, decide di tenerla aperta ancora un po’.
Non sapeva, Gonzalo che i cavalieri non possono essere di buon cuore, visto che il nemico sa fare barricate per poi proteggere il castello anche in dieci contro undici.
E così il primo tempo del Napoli si trascina via lento e impacciato, senza lasciare traccia di alcuna emozione.

 

L’URLO DI MAREK – A squarciare la serata del San Paolo ci pensa allora chi quel rigore se l’era procurato. Marek Hamsik apre le danze, spiana la strada, si prende i tre punti.
Ma prima del gol, 70 minuti di agonia, di gioco impacciato, di una palla che di entrare proprio non vuole saperne. Ci ha provato Inzaghi, e ci era quasi riuscito: tutti dietro la linea della palla, tutti a contrastare e un paio a ripartire; se non facciamo male, almeno non le prendiamo. Bravo Poli a prendere il posto dell’espulso De Sciglio sull’out destro per tutta la partita, bravo Bonaventura a dare un pizzico di brio alla manovra rossonera per un’ora e oltre di gioco.
Ma il Milan è poca cosa, e nel secondo tempo pare si giochi a porta romana: il Napoli attacca, e il Napoli sbaglia.
Callejòn non sembra voler entrare nel tabellino marcatori, Alex per poco non si segna da solo, Insigne e Higuain sembrano lontani parenti di quelli visti con la Samp sette giorni fa.
Ma basta un minuto; ed ecco che al 70′ è Hamsik a bucare Diego Lopez e siglare il vantaggio. Il Milan finisce lì, il castello di carte costruito da Inzaghi crolla sotto i soffi di Higuain, che al 75′ si va a prendere il gol mancato dal dischetto, e di Gabbiadini, giunto al gol numero 13 in questa stagione.

 

ADESSO LA COPPA – È un finale di festa al San Paolo. Tutti felici e contenti come nelle migliori favole. Tre gol, tre punti, e uno sguardo ancora possibile all’Europa, ora distante soli quattro punti, coi dodici ancora disponibili. Il Napoli, sopratutto rialza la testa dopo il crollo, ineffabile e indimenticato, di Empoli, appena tre giorni prima.
Come si passa da un 4-2 subito ad un 3-0 rifilato?
Storie e segreti di questa squadra, che come nel migliore dei parco giochi ti fa salire in alto per divertirti e poi ti mette paura in discesa. È il Napoli, nel bene e nel male.
Niente festeggiamenti, però; il Napoli che sorride contro il Milan da domani deve già pensare alla Coppa e al Dnipro; perché l’Europa importante può passare dall’Europa stessa.
La cornice di pubblico della serata di ieri al San Paolo sarà fondamentale nel giovedi internazionale per provare ad allungare il trend positivo ricominciato contro i rossoneri.
Adesso la Coppa, per provare ad allungare il sorriso, per dimostrare che si va in discesa, si, ma in salita ci si diverte di più.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

 

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