E’, come al solito, un Aurelio De Laurentiis scatenato quello che ha concesso un’intervista ai microfoni di ‘Radio Kiss Kiss’. Ecco tutte la verità sull’incontro con Benitez di lunedì: “Premetto che siamo in silenzio stampa, quindi i media possono inventare quello che vogliono. Comunque, tra me e Rafa c’è un rapporto di stima, quello che leggo mi fa sorridere ma ora ci sono abituato. Lunedì sono andato da lui per un faccia a faccia, per chiarirci anche su quelle che erano le situazioni di queste prossime partite importantissime per me e per lui. Entrambi abbiamo la voglia e la volontà di fare il massimo del massimo, e quindi di recuperare anche sviste passate. Gli ho detto che decide lui, può stare uno come cinque anni. Se riesce a convincere la sua famiglia, lo aiuteremo in tutto. Se vuole restare io sarei felicissimo. Mi ha detto che ne parlerà con la famiglia: ne riparleremo approfonditamente sabato. Se resta sarò l’uomo più felice del mondo, se non resta ne troveremo uno altrettanto bravo. I tifosi si devono preoccupare solo che non me ne vada io“.
STADIO – La questione ‘San Paolo’ resta uno dei progetti più cari al presidente: “Abbiamo dato agli architetti dello ‘Juventus Stadium’ l’incarico di dare al comune il progetto di massima, poi il Comune dovrà darci l’ok. Da quel momento potrò presentare il progetto attuativo, che si elabora entro 60 giorni, e di nuovo aspetteremo il via libera del Comune per iniziare i lavori. Se il Comune sarà celere e non ci fa perdere tempo potremmo cominciare prima del prossimo 1′ marzo o 1′ aprile dell’anno prossimo. Addirittura per iscrivermi alla UEFA ho dovuto chiedere a Zamparini il permesso di usare il ‘Barbera’. Daremo ai napoletani uno stadio degno di essere chiamato tale”.
VIVAIO – Altro tema caldo è la situazione del settore giovanile: “Sto cercando di acquistare un terreno per costruire da quattro a sei campi per le dieci squadre giovanili, con magari anche un albergo per chi arriva da fuori. Ecco quello che stiamo facendo“.
MERCATO – De Laurentiis annuncia un’importante novità di mercato, poi analizza la situazione: “Abbiamo rinnovato il contratto di Maggio per i prossimi tre anni. Non mi sembra che la nostra squadra non se la possa giocare, quindi il mercato fatto nelle scorse sessioni è più che positivo. Non dimentichiamo che due estati fa abbiamo speso più di 90 milioni. Comprare per comprare come amano i tifosi no, non sono abbonato alla fiera del cretino. Quest’anno purtroppo chiuderemo in rosso, abbiamo sfiorato il monte ingaggi e tutto, ciò nonostante investirò soldi miei per stadio e centro giovanile. Se entriamo in Champions avremo la possibilità di ossigenarci e quindi rinforzarci. Devo fare tre acquisti mirati: non mi sembra che bisogna fasciarci la testa. Squadre come il Real, United, che fatturano 600 e più milioni, non sono prime in classifica. E la Roma? Hanno speso tanto eppure hanno i loro problemi. Non siamo secondi a nessuno e Rafa è un grandissimo allenatore“.
VIOLENZA – Il patron torna nuovamente sull’argomento violenza dopo quanto successo a Torino e commenta così le parole di Alfano: “Non può dire che è colpa dei club, al ministro dell’interni basta applicare la legge inglesi, e non capisco perché lui sia silente. Ci sono stati guai alla finale di Coppa Italia, guai con i tifosi del Feyenoord, poi succede a Torino. Allora basta, non cominciate a dire è colpa dei club, perché i club ne hanno le tasche piene“.
IL PUGNO DI DENIS – Infine, ecco il commento di De La su quanto successo a Bergamo fra Denis e Tonelli: “Non vorrei essere nei panni di Tosel, bravissima persona, ma si trova prigioniero di una Federcalcio che non ha cambiato né rinnovato tutto. Non sono d’accordo con le squalifiche, ma una bella multa a fine campionato di duecentomila euro così che la prossima volta ci pensi due volte. Questi signori vanno colpiti sul denaro, non è giusto colpire le società. I calciatori sono vulnerabili solo sul danaro“.