Presentazione ‘Ciro Vive’, De Laurentiis: “Questo paese non è in grado di gestire uno stadio. Ci vogliono le leggi”

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A margine della presentazione del libro ‘Ciro Vive’ nall’Antisala dei Baroni del Maschio Angioino, Aurelio De Laurentiis ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Antonella è un esempio più unico che raro, questo libro è la testimonianza dell’amore di una madre. Ho deciso di comprare delle copie per distribuirlo nelle scuole. Il giorno dopo avrei voluto parlare, ma non l’ho fatto perché potevo essere mal interpretato a caldo, ma nessuno ha mai capito come stanno le cose. Quando abbiamo organizzato la finale Coppa Italia tra Juventus e Napoli c’era apprensione perché le due tifoserie che sentono molto la partita. Per Napoli-Fiorentina io stesso dissi che non ci sarebbero stati problemi, ma i problemi potevano venire dall’esterno. Stabilimmo con Tagliente le linee dell’ordine pubblico, chiamando anche l’ad delle ferrovie dello stato. Facemmo venire tutti in macchina o pullman per poi  portarli allo stadio con i mezzi pubblici dal casello allo stadio, restando poi lì tre ore dopo il match per poi riportarli indietro”. 

 

IL MINISTERO – “Si parla di Daspo e non di modello inglese. Rimango basito. Probabilmente vogliono i voti dei tifosi e hanno paura di applicare una vera regolamentazione. Ma che paese siamo se non riusciamo a gestire neanche uno stadio? Un luogo invece che dovrebbe essere di contaminazione sociale?. Ci sono stati gravi errori a Roma e nessuno ha preso ancora provvedimenti. Non sono stati capaci di controllare nemmeno gli olandesi. I Daspo voglio vederli quando nello stadio entra di tutto ed io prendo multe per bombe e ordigni di ogni tipo. Con le punizioni non si risolve nulla, ma le leggi nessuno vuole farle. Gli stadi in questo senso possono aiutare e mi auguro di definire a breve il nuovo progetto per il San Paolo con De Magistris”.

 

 

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