Martin Škrtel, lo slovacco che correva sul ghiaccio

Essere amici di Marek Hamsik, al giorno d’oggi, conviene. Giocarci in squadra, ancora di più. Il capitano azzurro è uno spara-assist montato alla perfezione, nonché un elemento di lusso per qualsiasi mediana, come quella del Napoli e della Nazionale slovacca. E’ comodo averlo tra i propri undici, ma anche per lasciarsi aiutare fuori dal campo di calcio. Non è un mistero, infatti, che alla dirigenza del club piaccia il suo connazionale, Martin Skrtel. Non è un mistero nemmeno che sottrarlo al Liverpool è più difficile di quanto si pensi. Avere Marek Hamsik allora al Napoli può essere ancora più importante: il giocatore è un veterano della città quindi un buon ponte di collegamento per convincere quantomeno il difensore.

Caratteristiche tecnico-tattiche

Capitano indiscusso della propria Nazionale, Skrtel ha il profilo del difensore perfetto. Molto massiccio fisicamente e bravo palla al piede, svolge egregiamente il ruolo di marcatore: difficile trovarlo distratto, ma riesce anche a controllare bene la sfera. Non di rado, infatti, è dai suoi piedi che partono le azioni dal centrocampo in su nonché i salvataggi in area di rigore: l’anticipo è una delle sue specialità. Fisicamente si presenta molto alto (1,90 m) ed anche molto possente; queste caratteristiche combaciano con la buona tecnica di base, l’educato piede destro e la forza nel colpo di testa. L’aggressività, la velocità, la puntualità: questo il trio di qualità che hanno impressionato Rafa Benitez.

Biografia dello slovacco

Nato ad Handlova il 15 dicembre del 1984, Martin Skrtel non comincia come giocatore di calcio. Il suo sport, infatti, è stato per molti anni il meno noto hockey sul ghiaccio. Grazie al padre, ex calciatore, lo slovacco comincia ad appassionarsi anche al campo verde. Al momento di scegliere (fortunati noi!) opta per la seconda alternativa ed entra a far parte delle giovanili del Prievidza. Nonostante abbia rivestito diversi ruoli, quello di difensore gli calza a pennello fin da subito. Ed è per tale ruolo che viene chiamato nelle fila dell’OD Trencin nel 2001 e nel 2003 al Laugaricio Trencin. Il salto di qualità, però, comincia a compierlo con il trasferimento in Russia, allo Zenit. Nel 2004, infatti, decide di accettare l’offerta del club per tentare il salto nel calcio che conta. Effettivamente è grazie a tale squadra che si fa conoscere anche in Europa, partecipando alla Coppa UEFA. L’esposizione mediatica della competizione gli garantisce diversi occhi puntati addosso: i più indiscreti sono quelli del Liverpool. Complice l’infortunio di Agger, infatti, i Reds lo acquistano per 6,5 mln di euro. Il prezzo più elevato per un difensore nella storia della società inglese che fece il suo scalpore. A volerlo, però, fu proprio Rafa Benitez, che zittì la stampa con parole di assoluta convinzione rispetto alle qualità dell’allora sconosciuto Skrtel. Effettivamente da quel momento sono trascorsi circa otto anni e lo slovacco è sempre stato al centro del gioco. Dal 2004 occupa un posto fisso anche nella sua Slovacchia, di cui è capitano. Nel suo paese la stima è elevata all’ennesima potenza, come testimoniano i quattro trofei che lo incoronano giocatore dell’anno.

Notizie dal futuro

Da circa due stagioni, anche a causa dell’età che comincia ad aumentare ed un infortunio, Skrtel è stato spesso messo in discussione. A suon di prestazioni ha sempre risposto ottimamente alle critiche, ma non è più immune alle voci di mercato. Il giocatore stesso ha ammesso di essere lusingato dalle offerte che gli arrivano, in primis quella del Napoli. La scorsa annata il Liverpool ha tentato ed è riuscito a trattenerlo, dando due di picche agli azzurri. Questa volta potrebbe andare diversamente, soprattutto se il tecnico spagnolo, Rafa Benitez, dovesse decidere di proseguire la sua avventura in casa Napoli. Chi vivrà, vedrà.

di Sabrina Uccello (Twitter: @SabriUccello)