Sarà l’aria di Primavera, il sole che torna ad impadronirsi della terra di Partenope.
Oppure, ipotesi meno romanzesca, la ritrovata convinzione in se stessi, elemento indispensabile per il raggiungimento di qualsiasi obiettivo. Il Napoli è tornato ad essere il Napoli, e sulle ali dell’entusiasmo conquista, con leggiadria e insperata concretezza, i tre punti in quel di Cagliari.
Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Ora le romane distano cinque punti, la corsa è ampiamente riaperta. Terzo posto ed Europa League, la stagione si gioca su due fronti. E nel momento più opportuno, quando il rush finale è oramai alle porte, risorge dal lungo letargo la luce di Marekiaro.
E’ tempo di ritorni: Insigne che rivede il campo, Callejon che rivede la porta, Hamsik che rivede tutto. L’esponenziale crescita dello slovacco, culminata dalla splendida prestazione di ieri a Cagliari, era tanto attesa quanto necessaria. Movimento fra le linee, qualità e quantità a servizio di centrocampo e attacco. Illuminante la giocata che mette Callejon solo davanti al portiere, talmente delizioso il cross sul raddoppio che Balzano non poteva fare a meno di insaccare; che la porta sia sbagliata o no è un altro paio di maniche.
11 reti, 12 assist. Le prestazioni hanno spesso lasciato a desiderare, ma i numeri restano invidiabili.
Nelle ultime uscite ha viaggiato a ritmi altissimi, finalmente; un cambio di marcia fondamentale che ha svoltato prepotentemente il cammino degli azzurri. E se prima dell’ultimo periodo è stato utile ma non indispensabile (uno dei calciatori più sostituiti della Serie A), ora è pronto a riprendersi per il mano il suo Napoli.
La stagione può ancora essere trionfante: il terzo posto è lì, e il sogno Europa League, dopo la partita di Wolfsburg, non è poi così un sogno.
di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)