L’esaltante vittoria contro il Wolfsburg è arrivata in maniera inaspettata dopo un periodo difficile per gli azzurri. Ma ora, mettendo da parte i festeggiamenti, testa al campionato, perché niente è ancora perduto. Il Napoli affronterà il Cagliari al Sant’Elia, squadra ormai alla deriva che viaggia, inesorabile, verso la retrocessione.
ALLENATORE – Da maledetta croce a meravigliosa delizia il passo è breve. Soprattutto se il tuo nome è Zdenek Zeman. E quest’anno niente è andato come sperato. Tolti i quattro gol rifilati all’Inter a San Siro, la luce del Cagliari non è mai brillata, nonostante la presenza di calciatori sicuramente funzionali alle idee del tecnico.
L’esonero, la breve e tortuosa avventura di Gianfranco Zola. il ritorno. Niente è servito a dare la scossa necessaria. E ora lo spettro della Serie B si fa sempre più concreto.
COME GIOCA – 4-3-3
Brkic; Balzano, Diakite, Ceppitelli, Avelar; Dessena, Crisetig, Ekdal; M’Poku, Sau, Cossu.
Squadra poco compatta, inesperta e con un’inevitabile fragilità difensiva. Senza dimenticare la mancata esplosione di alcune individualità che con Zeman potevano finalmente consacrarsi. La Serie B è ad un passo, e il Cagliari non potrà dire di averci provato sul serio. Gli automatismi tipicamente zemaniani si sono visti pochissimo; evidentissimi, invece, tutti i limiti della spregiudicatezza del boemo.
Il modo di interpretare la gara, però, potrebbe mettere il difficoltà il Napoli, proprio come è successo nel match d’andata. L’imprevedibilità dei tre attaccanti non è da sottovalutare, nonostante la poca brillantezza, come dimostrato dai tre gol rifilati agli azzurri un girone fa. Non c’è più Ibarbo, passato alla Roma, ma c’è un M’Poku che, da quando è arrivato a gennaio, si è contraddistinto in più occasioni. Difficilmente lo rivedremo in maglia gialloblu se Serie B sarà.
L’UOMO CHIAVE – Nell’estate scorsa è stato ad un passo dal vestire la maglia del Napoli. Paul-Jose M’Poku è arrivato al Cagliari a gennaio dallo Standard Liegi per sostituire Ibarbo. L’unico, insieme ad Ekdal, a salvarsi da questa disastrosa stagione. Micidiale palla al piede, ottima tecnica di base e una struttura fisica da far invidia. Ha trascinato la squadra sia con Zola che con Zeman, ma lottare da soli è troppo per chiunque. Viene impiegato spesso largo a sinistra; sarà l’ennesima sfida ad alte frequenze per Christian Maggio.
di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)