Ritiro sì, ritiro no: praticamente non si parla d’altro. La clausura imposta da De Laurentiis, intanto, ha svegliato il Napoli. La parte più difficile, però, è sempre confermarsi, soprattutto a determinati livelli. Così, ci siamo rivolti a Mario Sconcerti, giornalista, scrittore e opinionista per Sky, per capire come si risolverà questo finale di stagione e quali basi potranno essere gettate per l’immediato futuro.
Crede che il ritiro abbia realmente potuto determinare la vittoria di domenica?
“Non del tutto. Il Napoli è stato incerto nelle prime fasi della partita e ha avuto la fortuna di trovarsi di fronte un avversario inconsistente. E’ presto per parlare degli effetti del ritiro, bisogna aspettare ancora qualche risposta positiva. Il sistema calcio pareva non contemplarli più.”
Ma Napoli, Cagliari e Udinese hanno ripristinato questa usanza. Un ritorno all’antica?
“Anche troppo! E’ un modo di fare che considero feudale; così facendo si limita la libertà del calciatore, che ha comunque il diritto di tornare a casa la sera. Nonostante un’azienda abbia la facoltà di difendersi. Sarebbe più adeguato, a mio avviso, aumentare i carichi degli allenamenti se si vuole dare un segnale. Il ritiro è una cosa inaccettabile, che per altro si vede solo in Italia. Ad ogni modo, il Napoli visto contro la Fiorentina è parso compatto.”
Questa vittoria può rappresentare una svolta per questi ultimi mesi, considerando anche l’impegno di Europa League?
“E’ ancora troppo presto. Ripeto, bisogna aspettare ulteriori conferme. Di fatto, però, il problema è che adesso il Napoli, in campionato, non è più padrone del proprio destino. Domenica la squadra ha fatto una grande vittoria, ma allo stesso modo anche Lazio, Roma e Sampdoria si sono distinte positivamente. L’obiettivo, che passi per il campionato o per l’Europa League, è la Champions.”
Però, nel caso in cui il Napoli non si riuscisse a qualificare, potrebbe perdere un giocatore fondamentale come Higuain.
“Credo che sia una cosa normale. E’ difficile tenere un calciatore di questo livello e fargli giocare l’Europa League. Negli ultimi tempi l’ho visto cambiato e assente nei momenti di difficoltà della squadra. L’ho trovato inasprito e nervoso e il Napoli ne ha risentito. Ma, per avere un quadro chiaro, bisognerà valutare il rapporto con la città e la società. Un discorso simile si può fare anche per Benitez. Secondo me, non rimane. Però, il suo lavoro a Napoli è stato molto positivo, perché è riuscito a dare una dimensione europea alla squadra, facendole fare un gran salto di qualità. A me piace molto come allenatore, ma il suo lavoro adesso si è compiuto.”
Quindi a chi affidare questo Napoli?
“Ci sono tantissimi allenatori esperti e disponibili in questo momento. L’importante, dunque, è mantenere la squadra. Se dovessi scegliere io, vedrei bene Leonardo Jardim (allenatore del Monaco, ndr) che si è distinto anche altrove. Tra i più probabili, direi Montella o Spalletti.”
Fonte: Il Roma
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