La sconfitta con la Roma, l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano della Lazio, il ritiro “punitivo” imposto da De Laurentiis e mal digerito dalla squadra. E invece, forse, questi giorni di trincea in quel di Castel Volturno ha regalato i suoi frutti. Contro la Fiorentina un Napoli lucido, finalmente concreto; doveva vincere e l’ha fatto, senza paura. E, addirittura, senza prendere gol. Giornata perfetta, o quasi, e non c’era momento migliore per far tornare il sorriso sul volto di Calleti.
Si, perché c’è bisogno del gol per tornare a sorridere. A Callejón mancava dalla trasferta di Cesena del 6 gennaio scorso; a livello di prestazioni, però, l’esterno spagnolo non si mai fatto trovare impreparato. Un maestro nel lavoro sporco, sempre pronto ad aiutare Maggio sulla corsia di destra. E, non a caso, Benitez non se ne è mai privato, anche senza reti. Ma il gol è importante, troppo, soprattutto per chi ad inizio stagione ne faceva uno a partita.
Per farlo, però, aveva bisogno di qualcuno che è stato fuori per troppo tempo. Ci voleva qualcuno che capisse in anticipo i suoi movimenti, i suoi continui tagli verso l’area di rigore. Ci volevano i piedi e gli occhi di Lorenzo Insigne.
Il ritorno al gol di Callejón e Hamsik, un Insigne che lascia qualche rimpianto, i tre punti e nessun gol subito. Una domenica di sole, di quelle unicamente partenopee, che illuminano il San Paolo e le speranze del Napoli.
La Lazio è irrefrenabile, la Roma fragile come un castello di sabbia.
Il Napoli c’è, ma il tempo per gli errori è ormai scaduto.
di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)