COLPI DI JENIUS – “La Lazio crea, segna. Anche il Napoli crea, segna, ma a volte subisce”

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Agli antitesi. Sarà gara tra due squadre così, semplicemente opposte, quasi in tutto.
Una arriva alla sfida nel suo momento peggiore, l’altra nel momento migliore. Una aveva cominciato il campionato per i primi tre posti e si ritrova molto dietro, l’altra aveva cominciato il campionato per il molto dietro, ma si ritrova tra i primi tre.
Una ha una squadra che sulla carta avrebbe dovuto tenere testa alle prime, l’altra ha una squadra che sulla carta avrebbe dovuto avere difficoltà già solo nello stare insieme.
È Napoli-Lazio, e vale tanto. Tantissimo.

 

VANTAGGIO AZZURRO – Benitez sembra avere le idee chiare, come sempre. Sa che la gara di domani sera vale tanto.
Un’importanza capitale, se si pensa che sarà il primo dentro fuori della stagione.
Il secondo, anzi, ma quello col Bilbao è così lontano nel tempo che pare essere passata una vita.
E poi stavolta non si avrà lo stadio basco contro, ma un San Paolo che vuole fare festa dopo una Pasqua passata bene a tavola, ma male in campo.
Il punteggio dell’andata lascia buoni propositi azzurri, ma anche il tecnico spagnolo sa che in realtà varrà poco quell’1-1.
“Pensiamo solo alla vittoria, per passare il turno ci serve vincere”.

 

LA LAZIO CREA, IL NAPOLI SUBISCE – “La Lazio crea e segna. Anche il Napoli crea e segna… ” – pausa scenica – “…a volte subisce”.
Troppo, diremmo noi, caro Rafa. Il Napoli subisce troppo. E non segna più. Quella di Roma è l’ennesima partita senza senso, avulso dall’idea di calcio del tecnico che non può di certo sotterrare il tutto col suo “La squadra gioca bene”.
La squadra non gioca affatto bene. Certo, anche la Roma non eccelleva nella gara dell’Olimpico, ma almeno ha messo la palla dentro. Cosa che al Napoli versione trasferta manca ormai da un po’.
E le quattro cadute di fila hanno il sapore di una sconfitta ancor più grande.
La finale di Coppa Italia potrebbe essere il primo passo verso la redenzione.
In fondo, Pasqua è passata da poco, no?

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

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