A Tiki Taka un messaggio registrato di Angelo Pisani, legale della famiglia Esposito, ha fatto molto discutere, scatenando reazioni anche sul web: “Ancora una volta la Capitale ha dato una dimostrazione d’inciviltà, fuori lo stadio come dentro. A perdere sono state le istituzioni perché Prefetto, Figc e arbitro (soprattutto) avevano il dovere di sospendere la partita alla luce di quegli striscioni diffamatori e offensivi, non solo per la memoria di Ciro e per la famiglia Esposito, che ha dato un grande esempio di civiltà, ma offensivi per lo sport. Oggi le istituzioni hanno il dovere di intervenire se non si vuole un’altra tragedia. Occorre una punizione esemplare e il regolamento prevede, in occasione di messaggi violenti, violenti, offensivi o razzisti, la squalifica del campo e la penalizzazione della società che risponde per responsabilità oggettiva quando non interviene, come avvenuto a Roma”.
Ecco come giudica le sue parole l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport: “Si parla di fantagiustizia per la richiesta dei legali di Antonella Leardi di 5 punti di penalizzazione per la Roma, a causa degli striscioni esposti all’Olimpico”. Le previsioni del quotidiano sportivo in merito alla decisione della giustizia sportiva si riducono a due: Daspo per chi ha esposto lo striscione e chiusura della Curva Sud.
Il riferimento di Pisani è all’incitamento alla violenza ma, come sottolineato dalla rosea, gli autori dello striscioni si sono dimostati molto scaltri, avendo aggirato l’articolo 12.3 evitando d’inserire nel testo degli elementi che possano aggiungere tensione fra le due squadre o tifoserie, evitando l’utilizzo di parole offensive o volgari.