PAQUIPEDIA+%26%238211%3B+Hasse+Jeppson
napolicalciolivecom
/2015/04/05/paquipedia-hasse-jeppson/amp/
Categories: Rubriche

PAQUIPEDIA – Hasse Jeppson

 

 

Un grande Napoli per una grande Napoli. Quell’estate del millenovecentocinquantadue, il presidente Achille Lauro non badò a spese. Per conquistare lo scudetto, e mantenere la poltrona di sindaco di Napoli, decise di acquistare tre fuoriclasse. Prima Vitali, poi Pesaola e infine lui: Hasse Jeppson. Un armadio a due ante con una matassa di capelli biondi, la parlata strana e le idee molto chiare. «Sono a Napoli per fare tanti gol!». Saranno state queste le sue prime parole napoletane. Sussurrate a qualche tifoso che gli stringeva la mano oppure a qualche giornalista con il taccuino pronto e la biro tirata fuori con un gesto secco, per non macchiare carta e vestito buono.

 

Ma sulle pagine dei quotidiani quel che subito fece notizia fu la cifra sull’assegno che don Achille Lauro dovette staccare per comprarlo dall’Atalanta. A Bergamo si fecero due conti, altri due se li fece Jepsson e fu così che in basso a destra di un foglio pieno di clausole e cavilli, comparve l’altisonante cifra di centocinque milioni di lire.

 

Per un attimo tremò la comoda poltrona del primo cittadino che lì per lì pensò che sarebbe stato più saggio candidarsi a sindaco in un comune più piccolo. Sorrento, Torre del Greco, Serino. Bacini di utenza ridotti, ma pure aspettative calcistiche più moderate.

 

Tuttavia, indossato il vestito più elegante, piazzato un sigaro tra i denti e poggiato il cappello sulla nuca, si presentò al Banco di Napoli per chiedere il via libera di quell’operazione che avrebbe trasformato la sua squadra da promettente esercito a invincibile armata, pronta a maramaldeggiare a destra e manca. Da Catania fino all’odiata Torino. Il Banco di Napule aprì le casse e fu così che quel gigante buono vestì la maglia azzurra.

 

Quattro stagioni, oltre cinquanta gol e un sorriso che lo faceva assomigliare più a uno scugnizzo dei quartieri che a un giovanotto cresciuto nel freddo della Svezia.

 

E mentre Napoli entrava nelle vene di Jeppson, il ragazzone biondo entrava nell’idioma napoletano. «Ah! Mannagg’ a Jeppson» gridavano le mamme dai balconi imprecando contro i figli e medesimo era l’improperio del cittadino distratto a cui avevano sfilato il portafogli sopra un tram. Se invece la giornata prendeva un’inaspettata piega sorridente ecco che si sprecavano gli «Anema ‘e Jeppson».

 

I momenti più solenni, però, si vivevano allo stadio. Ogni volta che il gigante buono toccava palla era un susseguirsi di «Vai, non ti fermare» oppure «Tira, tira!», sostituiti, in caso di intervento falloso sulle tibie o sui peroni di Hasse Jeppson, da un laconico «Fermi! Se n’è caduto ‘o Banco ‘e Napule».

 

A cura di Paquito Catanzaro

 

 

Luca Incoronato

Share
Published by
Luca Incoronato

Recent Posts

Calciomercato: dal Bayern al Napoli, svelato il retroscena

In sede di calciomercato le novità ed i colpi di scena sono praticamente sempre all'ordine…

29 minuti ago

Napoli, allarme McTominay: Conte in ansia

In casa Napoli c'è apprensione per quanto riguarda Scott McTominay dal momento che emergono delle…

1 ora ago

Polemiche da Milano: “Napoli aiutato”, è caos

Il Napoli è ancora al centro di una polemica, che lo ha coinvolto direttamente. Un…

3 ore ago

Napoli: Juve e Milan beffate, c’è il sì del giocatore

Il Napoli lavora ad un colpo importante in attacco. C'è l'apertura del calciatore: partenopei pronti…

4 ore ago

Napoli: ancora un infortunio, salta il big match

Arrivano brutte notizie per quanto riguarda l'infermeria. L'infortunio è grave e per lui è previsto…

5 ore ago

Napoli in chiaro, ma non per tutti: come vedere la partita

Ottima notizia per quanto riguarda i tifosi del Napoli. Una partita sarà trasmessa in chiaro,…

6 ore ago