La Roma si è presa un bel po’ di tempo prima di pubblicare un comunicato che in qualche modo condannasse gli striscioni esposti dai tifosi romanisti. Il presidente Pallotta però, che ha firmato le dichiarazioni pubblicate dalla società capitolina, non si è affatto espresso sulla specifica questione delle offese ripetute ad Antonella alleare di e alla memoria del suo defunto figlio Ciro, sbeffeggiato ulteriormente con un riferimento increscioso a uno scherzo televisivo datato ai danni di Sandra Milo. Ecco riportato l’intero testo del comunicato: “Come ripetutamente sostenuto, da ultimo in questa settimana che ha preceduto l’incontro con il Napoli, la AS Roma ritiene che ogni episodio che porti alla perdita di una vita in concomitanza di una partita di calcio, come accaduto ad esempio a Ciro Esposito, ad Antonio De Falchi, a Gabriele Sandri, a Vincenzo Spagnolo, a Filippo Raciti, Vincenzo Paparelli o ad altri, rappresenti una sconfitta dell’intera società civile, al di là delle appartenenze a squadre, società, gruppi di tifosi. È evidente che l’enorme dolore che ne consegue meriti il massimo ed incondizionato rispetto da parte di tutti e richieda l’impegno di tutte le parti, tifosi, società e forze dell’ordine, affinché non si rinnovi, neanche in forma verbale, sugli spalti di uno stadio”. La curva romana non ha inoltre fatto mancare il proprio appoggio all’ultras Daniele De Santis, con un ennesimo striscione che recitava: “Daniele è con noi“. In merito alla vicenda è stato aperto un fascicolo, nella speranza che seri provvedimenti possano essere presi a riguardo e il tutto non si concluda con una breve e inutile squalifica della curva.