#AMENTEFREDDA – Benitez e il Napoli non ci sono più. Il San Paolo unica arma per risollevare gli azzurri

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Non si vince più, ma a mancare non è (solo) la vittoria.
Non si vince più, e allora ecco la crisi che, indomita, si affaccia nuovamente dopo la sosta.
Due settimane di pausa non sono per nulla servite a questo Napoli: anche a Roma, brutto, apatico, sfilacciato e sconfitto. Per un episodia, estemporaneo è vero, ma pur sempre decisivo.
La Roma continua nel suo momento peggiore, ma strappa agli azzurri 3 punti vitali e vola a più 9 in classifica.

 

LA GARRA CHE NON C’È – Quella dell’Olimpico è stata la gara dei mille rimorsi. Con un po’ di voglia, quella garra sudamericana che Benitez in primis, ma anche Higuain, Albiol, Callejòn e tutti gli altri sicuramente conosceranno, si poteva portare a casa un risultato importante.
Dieci minuti da cancellare, qualche buona occasione non sfruttata, tante imprecisioni e una dormita difensiva che vale lo svantaggio. La Roma, come l’Atalanta, il Torino e prima ancora il Palermo, non ha fatto nulla per vincere, se non aspettare un errore del Napoli e goderselo pienamente.
Al termine del match nessuno pensa all’arbitro stavolta; Rizzoli, pur con qualche imprecisione, ha diretto una buona gara, anche perché soporifera per larghi tratti. Manca forse un cartellino, due fuorigioco assolutamente inventati – uno per parte -, e qualche fallo non fischiato, ma nulla di trascendentale.
Il Napoli della ripresa pare essere migliore, ma onestamente ci vuole poco: Gabbiadini dà brio, Hamsik non scende in campo, Higuain se ne va ad un quarto d’ora dal termine perché…perché…non lo sappiamo ancora perché, ma ci stiamo riflettendo.
Di positivo restano la prestazione di Mertens, il migliore degli azzurri, e il ritorno in campo di Lorenzo Insigne dopo il lungo infortunio.

 

SAN PAOLO UOMO IN PIU’ – Da dove ricominciare? Dovremmo farla a Rafa questa domanda, e probabilmente avrebbe una risposta più convincente.
Il limitare i danni sembra l’unico obiettivo, puntando alle coppe per mascherare le mancanze nazionali.
La squadra va da una parte, il tecnico dall’altra: preallarme di un addio a fine stagione che pare oramai inevitabile.
Nessuno spari a zero su Rafa, per carità, ma nella sconfitta del Napoli c’è una parte anche sua. Volente o nolente. La formazione iniziale fa discutere, le scelte a partita in corso non si rivelano decisive a quel punto.
Ma c’è ancora da salvare una stagione, e allora sembra inutile rivendicare.
La Coppa Italia, a questo punto, vale doppio. Così come l’Europa League, ultima boa in vista per questo Napoli.
Non piangiamo il lutto, ma poco ci manca. Di sorrisi azzurri ne vedremo pochi. Teniamoci i nostri pensando al San Paolo di mercoledi, fortunatamente nuovamente pieno.
Il dodicesimo uomo, l’unica arma per risollevare il Napoli.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

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