Ora o mai più. Anche perché non ce ne sarebbe poi occasione.
Ora o mai più, caro Napoli, perché la stagione sta per volgere al termine e i margini d’errore sono davvero ridotti.
Ora o mai più, caro Rafa, perché, anche se non dovessi essere sulla stessa panchina il prossimo anno, sappiamo tutti che ci terresti a chiudere col botto.
E allora una decina di partite saranno il senso del dentro o fuori che a Napoli e al Napoli piace molto.
SFIDA OLIMPICA – Quella di Roma sarà una trasferta impegnativa, ma anche le successive non saranno una passeggiata. Ci viene in mente quella di Cagliari, ad esempio, che al Napoli non è mai piaciuta più di tanto.
Ogni gara sarà uno spareggio, in un insieme turnistico che non sorride molto agli azzurri: Roma, Fiorentina, Cagliari poi Sampdoria.
Di buono, se qualcosa di buono è, c’è che la squadra di mister Benitez si giocherà tutti gli scontri più ‘importanti’ con le squadre in bagarre per le prime posizioni, nel suo stadio di casa.
I tifosi azzurri dovranno fare gli straordinari, ma siamo sicuri che potranno farli senza grossi problemi e senza farlo pesare.
Ci sono obiettivi da conquistare, tutti più o meno alla portata.
Si è sul baratro e bisogna allontanarsi, e il dodicesimo uomo del San Paolo sarà arma fondamentale per provare a riprendere quota.
LA DISTRAZIONE – Si chiama Rafa Benitez, o anzi mercato. Non solo quello dei calciatori ovviamente, perché p la questione tecnico che sembra poter disturbare l’ambiente tutto.
Non solo i media, che come criceti in gabbia corrono sulla ruota alla ricerca della notizia senza però alcun passo in avanti sostanziale; anche i tifosi, gli addetti ai lavori, gli esperti nazionali ed internazionali si ritrovano nell’impasse ormai catatonico dovuto alla futura scelta di Rafa Benitez, che un po’ alla LeBron James annuncerà tra qualche settimana dove porterà i suoi talenti, di nuovo a casa o ancora a Napoli.
“Non ci faremo distrarre” aveva dichiarato il tecnico, ma inconsciamente non conosceva Napoli, e forse poco l’Italia.
Non si parlerà d’altro nei prossimi mesi, e ci sarà un solo modo per non catalizzare l’attenzione su questo argomento: vincere.
Farlo già da Roma non sarebbe una cattiva idea.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)