SHOWTIME – Per il Napoli! Per Napoli! E per la Coppa!

ShowTime by Stefano Tomassetti
ShowTime by Stefano Tomassetti

Nel 2003, pochi mesi dopo l’inizio dell’autodistruzione della carriera di Johnny Depp in Pirati dei Caraibi, Peter Weir portò in sala quello che sperava potesse essere soltanto il primo capitolo di una saga marinaresca in salsa napoleonica, basata sui romanzi di Peter O’Brian, Master & Commander. Un’ottima critica e ben dieci nomination agli Oscar (sfortuna ha voluto, nell’anno de Il ritorno del re di Peter Jackson) però non valgono le faccette di Sparrow.

Il plot di base vede contrapporsi due rivali storiche, Inghilterra e Francia, rappresentate in questo caso dalla Surprise della marina britannica e dalla corsara Acheron. Russel Crowe, ovvero il capitano Aubrey, si ritrova in una pellicola di pura strategia, fondata sull’orgoglio di un uomo costretto ad ammettere i propri limiti, per poi tentare disperatamente di porvi rimedio con l’ingegno, l’astuzia e una buona dose di fortuna.

L’Acheron viene affrontata per la prima volta con la superbia di chi si ritiene ampiamente superiore, per poi rimediare la più umiliante delle sconfitte. Il destino, tramutatosi in nebbia per l’occasione, concede a Crowe una seconda chance, che termina con quello che si potrebbe definire un pari. Ecco però il genio di Aubrey, che arriva a trasformare interamente il volto della sua creatura, pur di avvicinarsi tanto al nemico da poterlo abbattere. Da questo punto di vista però il finale di Weir è spettacolare, optando per un’infinita corsa e lotta tra due strateghi mai domi.

Un sconfitta, un pari e una gara dal minutaggio potenzialmente infinito? Tutto questo semplicemente non esiste nel mondo del calcio e, limitandoci ai primi due risultati, non si tratterebbe di qualcosa d’auspicabile al Napoli di Benitez impegnato in quel di Wolfsburg.

Gli azzurri terminano la propria dose di fortuna in fase di sorteggio e si ritrovano a fronteggiare una delle facenti parte del ristretto gruppo di favorite per la finale di Varsavia (tra le quali rientra anche il Napoli). Benitez si è già reso conto da tempo ormai dei limiti della sua rosa, che neanche quest’anno è stata rinforzata a dovere nel corso del mercato Napoli, eppure, critiche a parte, questa squadra lotta per tornare in Champions dalla porta principale, per conquistare nuovamente la finale di Coppa Italia e, dopo un’intera vita sportiva, quella di Coppa Uefa (perché così ha più gusto dirlo).

La qualità di alcuni singoli è stata fondamentale per giungere a questo punto, ma tali singoli sono stati attratti, senza timore di smentita, più dall’ex Liverpool e Chelsea che dalla società di De Laurentiis. Ciò che rende la Surprise azzurra ancora competitiva è di certo Benitez e contro il Wolfsburg ci si dovrà affidare più che mai ai suoi piani.

Aubrey aveva un netto svantaggio nei confronti dell’Acheron, dal momento che non la conosceva affatto, mentre al tecnico spagnolo sono stati dati in dono i filmati della doppia sfida tra i tedeschi e l’Inter di Mancini. In 120 minuti, eccezion fatta per possibili supplementari, il campo, a differenza del mare, dovrà decretare un vincitore. Nessun inseguimento senza fine, bensì una lotta alla pari tra due squadre senza dubbio imperfette.

E allora vinca la migliore (strategia?).

di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)

 

 

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