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#AMENTEFREDDA – La storia siamo noi. Rafa e il Napoli ai quarti in Europa dopo 26 anni

 

Stagione 1988-89. Era il Napoli bello, il più bello di sempre.
Quello di Diego e tutti gli altri. Erano gli ottavi di Coppa Uefa, la zia dell’Europa League, e il Napoli eliminò il Bordeaux con un complessivo 1-0 tra andata e ritorno.
Ai quarti il tabellone dice Juve: sconfitta per 2-0 all’andata, storico 3-0 al ritorno, con un San Paolo fumante di gioia.
Fu l’ultima volta degli azzurri in un quarto di finale europeo. Di lì in poi, solo delusioni e occasioni fallite tra le due competizioni calcistiche europee più importanti.
Oggi, a distanza di 26 anni dall’ultima volta, il Napoli che fu di Diego è di Gonzalo, ed è ai quarti di Europa League, ad attendere il proprio avversario.

 

BUON AUSPICIO – E se tanto mi dà tanto, allora è giusto toccare ferro. Perché quella coppa di 26 anni fa si concluse con lo storico successo finale. Dopo la Juve, la semifinale contro il Bayern Monaco e la finale contro lo Stoccarda, con quel 3-3 in Germania che, ancora oggi, è il punto più alto della storia azzurra.
La formula è oggi cambiata, i calciatori e il momento anche, ma il calcio è sempre lo stesso. Il Napoli torna ai quarti e lo fa dalla porta principale, battendo la Dinamo Mosca con un complessivo 3-1 che porta la firma di un argentino. Abbinamento che con Napoli porta sempre bene.
Rafa e i suoi ragazzi, al centro di tantissime polemiche dell’ultimo periodo, scrivono, a modo loro, la storia degli azzurri. E oggi, dall’urna europea, si conoscerà anche il prossimo ostacolo tra il Napoli e le semifinali.

 

RAFA L’ESPERTO – “Sono esperto, è vero, e proprio perché lo sono so che sarà difficile arrivare fino in fondo.”
Le parole di Rafa a fine partita la dicono lunga; lo spagnolo ci crede, e fa bene, perché dalla doppia sfida con la Dinamo l’indicazione principale è che l’Europa è l’habitat naturale di questo Napoli. Con squadre che cercano sempre di giocare a calcio a viso aperto e testa alta, contro qualsiasi avversario. Anche coi russi è stato così. E il Napoli ne ha ovviamente approfittato. Troppa differenza di qualità tra le due squadre, una qualità, quella degli azzurri, che solo poche squadre in questa competizione possono vantare.
Scrivere la storia per i quarti è stato fatto, ma adesso perché fermarsi sul più bello?
Che l’urna di Nyon ci metta la mano.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

Gennaro Arpaia

Iscritto alla facolta di Giurisprudenza della Federico II Napoli. Giornalista pubblicista iscritto all'albo da giugno 2013.

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