GLI AVVERSARI – Meno male che Luca c’è

 

ALLENATORE – Sarà pure un personaggio poco simpatico, soprattutto ai tifosi campani: quel “Ti amo terrone” di qualche anno fa lo ricordano ancora tutti. Andrea Mandorlini, però, è un allenatore di tutto rispetto; il suo percorso sulla panchina dell’Hellas Verona è di quelli romantici: dalla Lega Pro alla Serie A, con una crescita graduale e un sistema di gioco migliorato anno dopo anno. Questa, però, non è una stagione esaltante per i gialloblu rispetto alla passata annata: l’assenza di un Jorginho a centrocampo e di un Iturbe spacca difese si sente. E si sa, quando il giocattolo si rompe, è difficile che torni a funzionare come prima, nonostante i tentativi di ricomposizione.

 

ROSA

PORTIERI:

Francesco BENUSSI, De Andrade RAFAEL, Pierluigi GOLLINI.

DIFENSORI:

Alessandro AGOSTINI, Davide BRIVIO, Alejandro GONZALEZ, Pinto MARQUES, Rafael MARQUEZ, Ivan MARTIC, Evangelos MORAS, Pérez RODRIGUEZ, Frederik SORENSEN.

CENTROCAMPISTI:

Gustavo CAMPANHARO, Lazaros CHRISTODOULOPOULOS, Leandro GRECO, Emil HALLFREÐSSON, Artur IONITA, Bosko JANKOVIC, Mounir OBBADI, Jacopo SALA, Panagiotis TACHTSIDIS, Mattia VALOTI.

ATTACCANTI:

NENE‘, Taleb Juan GOMEZ, Nicolas LOPEZ, Javier SAVIOLA, Luca TONI.

 

 

COME GIOCA – (4-3-3)

Benussi; Pisano, Moras, Marquez, Brivio; Ionita, Tachtsidis, Hallfredsson; Jankovic (Nico Lopez), Toni, Gomez.

L’Hellas è in un buon momento di forma: nelle ultime tre, due pareggi (con Roma e Milan) e un successo in trasferta a Cagliari. Dopo questo buon ruolino di marcia, il distacco dalla zona rossa è di nove punti. Ma ora Mandorlini vuole continuità di risultati e prestazioni, e domani, contro il Napoli, ci proverà. Le fortune del Verona passano tutte per il centrocampo: la performance dei tre lì in mezzo è fondamentale per gli equilibri della squadra. Importante è il ruolo di Tachtsidis, che detta i tempi e fa da schermo alla difesa: sembrava potesse essere l’anno della definitiva consacrazione, ma forse c’è bisogno di altro tempo. Il punto debole dello scacchiere gialloblu è proprio la linea difensiva: quella di Mandorlini è la terza peggior difesa della Serie A con 46 reti al passivo. Peggio solo Cagliari (49) e l’accoppiata Cesena-Parma (47).

 

L’UOMO CHIAVE – Verona gli ha regalato puro ossigeno, un’altra vita. Luca Toni, a 38 anni, non smette di stupire: 11 reti in campionato, miglior marcatore della squadra. Doppia cifra, ancora e ancora.
Vederlo giocare, con la grinta e la voglia di un ragazzino, è una gioia. Ma soprattutto un grande esempio.
Non è ancora chiaro il perché, e forse non lo sarà mai. Pochissime volte da titolare, subentrato spesso a gara in corso: e anche con pochi minuti a disposizione, è risultato spesso il migliore in campo. Nico Lopez, l’urugagio con i denti sporgenti alla Suarez, el conejo, non a caso. Il Napoli ne sa già qualcosa, si è ripetuto sabato scorso contro il Milan, regalando un pareggio al 94′ ai suoi. Mancano dieci partite alla fine, chissà se basterà a Mandorlini per capirlo.

 

 

di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)

 

 

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