Inutile nascondere che in questa sfida contro la Dinamo Mosca la squadra favorita era senza ombra di dubbio il Napoli. Match casalingo, anche se con un San Paolo per gran parte vacante, un tecnico di rinomata fama mondiale, abile come pochi nella gestione delle sfide di Coppa, e soprattutto quei 70′ minuti spettacolari visti contro l’Inter di Mancini che, nonostante il finale amaro, sono indice di una forma fisica ottimale. Il calcio però non sarebbe tanto seguito nel mondo se fosse semplicemente assimilabile a una formula matematica, ed ecco dunque che al 2′ di gioco Kuranyi evidenzia tutti i limiti su calcio piazzato della difesa azzurra (orfana poco dopo di un infortunato Koulibaly), segnando lo 0-1.
Partenza lampo, per gli altri, alla quale però il Napoli riesce a rispondere con una sorprendente maturità. Il gruppo non si sgretola e in campo nessuno, Higuain compreso, prova a sbraitare per la frustrazione. La squadra di Benitez gioca e lo fa davvero bene, crea occasioni e ripetutamente manca l’appuntamento con la rete del pari. I russi stanno a guardare, si difendono come possono, ma forse anche loro hanno capito che l’1-1 è nell’aria. Ciò che in pochi, tifosi partenopei compresi, avrebbero potuto preventivare però è la seconda rete, o meglio il continuo della pressione dei padroni di casa, che non placano la rabbia come contro i nerazzurri, cercando con ordine (elemento fondamentale) quel raddoppio che in 6′ minuti arriva, ancora con la firma di un motivato Gonzalo Higuain. La Dinamo prova a mettere a segno qualche ripartenza, ma per Andujar una serata orribile si è in breve tramutata in una passeggiata. Il gol fuori casa potrà anche avere un suo peso, ma se negli spogliatoi Benitez sarà bravo a tenere alta la tensione, le reti in favore degli azzurri potrebbero aumentare nei secondi 45′.
Il secondo tempo non prevede alcun cambio registico. Il Napoli è padrone della partita, ma non per questo sazio. Higuain si diverte in campo e realizza un gol di pregevole fattura (come si usa dire in questi casi). Con uno stop magnifico di petto mette fuori gioco la difesa russa, per poi lasciare andare la gamba sinistra scagliando la sfera nei pressi del palo alla destra di Gabulov. Il risultato a questo punto potrebbe essere semplicemente gestito, ma la banda di Benitez vuole il quarto gol, un po’ per essere più sereni al ritorno, un po’ per puro divertimento. Il fraseggio riesce alla perfezione, soprattutto grazie a una Dinamo da tempo arresa. Sa che uscirà sconfitta dal San Paolo, e in fondo un gol fuori casa non è un bottino da poco. Intorno al 70′ però accade qualcosa di familiare, un calo mentale che rischia di creare non pochi problemi. In avanti i passaggi sono rapidi e le occasioni tante, ma la gara è destinata a terminare sul 3-1, mentre dietro si è in grado di soffrire e subire contropiedi, nonostante per la quasi totalità del match non si sia sprecato un briciolo di fiato.
Alla fine, tirando le somme, questo match ha dato tutte le risposte che Benitez si attendeva. Il suo Napoli è maturo e forte abbastanza per mirare alla finale di questa competizione e, nonostante le tante critiche, forma fisica e psicologica sostengono ancora il gruppo, che potrà dire la sua in tutte le competizioni in cui è impegnato.
TABELLINO
NAPOLI (4-2-3-1): Andujar; Henrique, Koulibaly (Albiol dal 9′), Britos, Ghoulam; Inler, Jorginho; Callejon (dall’82’ Zuniga), De Guzman (dal 70′ Hamsik), Mertens; Higuain
A disposizione: Rafael, Contini, Mesto, David Lopez, Hamsik, Duvan
DINAMO MOSCA (4-2-3-1): Gabulov, Kozlov, Samba, Hubochan, Zhirkov, Vanker Zobnin Valbuena (dal 72′ Ionov), Dzhudzhak (dal 91′ Tashaev), Kokorin (k), Kuranyi (dal 62′ Büttner )
A disposizione: Douglas, Katrich, Rotenberg, Shunin
Arbitro: Anastasios Sidiropoulos
Marcatori: 2′, Kuranyi, 25′-30′-55′ Higuain (rig)
Ammoniti: 28′ Ghoulam, 30′ Zobnin, 32′ Kozlov, 41′ Dzhudzhak, 78′ Hubochan, 79′ Samba
Espulsi: 46′ Zobnin (somma di ammonizioni)