CRUDELIA DEGOL – Cinismo e cattiveria, i pezzi mancanti.

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“Un pareggio amaro, ma la prestazione è stata di grande livello” – Gokhan Inler

Amaro? Definirlo amaro è riduttivo.

Un pareggio, che ha il sapore della leggerezza, dell’ennesima beffa.

La Società Sportiva Calcio Napoli, muta denominazione in FateBeneFratelli.

Regala punti, occasioni, azioni per puro spirito di beneficenza.

La Roma, sotto l’effetto della pareggite acuta, regala una strada.

Gli uomini di Benitez non accorciano le distanze, non ne approfittano e dimenticano di guardare dallo specchietto, le dirette inseguitrici.

La Lazio, contro la Fiorentina, cala il poker ed agguanta la squadra azzurra.

Avanti di tre reti a zero, non ha lasciato spazi, pressando senza crogiolarsi sulla certezza del risultato.

Ed arriva il quarto gol, doppietta per Klose e partita archiviata. Chiusa, solo al triplice fischio.

Approccio sbagliato, quello azzurro, tanto cuore, per oltre 70′.

Tanto bel gioco e tante occasioni da gol, non trasformate.

Abbassare la guardia, alla mezzora dello scadere è da dilettanti, vestiti di saccente presunzione.

La legge del pallone non perdona.

Rimontati come nella partita dell’andata, in maniera rocambolesca.

Il gol che accorcia le distanze dell’Inter, come un coniglio dal cilindro del prestigiatore.

Il rigore, regalato da Henrique, una negligenza che doveva essere evitata.

Ma con i se e con i ma, non si ritorna al San Paolo e non si protegge il risultato.

Proteggerlo, ecco cosa non ha compreso l’allenatore azzurro.

Callejon, ennesima prestazione deludente.

Il cambio, doveva essere effettuato prima. Comprendere che la fascia destra era sotto affanno ed apportare un rinforzo al reparto difensivo, avrebbe dato un assetto e concesso respiro.

Incomprensibile, tenere in campo, un calciatore come Callejon. Nella peggiore delle sue serate.

La teoria, economica, di Nina non fa una piega.

“Il cartellino dello spagnolo, si aggira intorno ai 28 milioni. Nessun club, sarebbe disposto a pagarli, viste le prestazioni deludenti. La sua volontà a lasciare Napoli è palese. Giocando male, una vera schifezza a dirla tutta, il suo valore di mercato, cala vistosamente. Concedendo, maggiori possibilità ai vari acquirenti.”

Qualunque sia, l’arcano, dietro le evanescenti prestazioni dello spagnolo. Andava sostituito, ancor meglio se lasciato in panchina.

Partire forte, chiudere il primo tempo in vantaggio e preservare il risultato.

Tirar via i paraocchi da Benitez ed inserire Jorginho a centrocampo, per avere più controllo.

Un centrocampo a tre, maggior assetto e sicurezza.

Strinic non ha retto tutti i 90′, sostituirlo con Ghoulam ed Henrique, prima dell’assurdo fallo, fuori al posto di Mesto.

Scelte ponderate, valutate, studiate e non tentate.

La certezza della vittoria, aleggiava come un segno premonitore e l’Inter di Mancini ne ha approfittato. Fortunoso, questo punto, arrivato come un dono.

In auto, al ritorno, trenta minuti di silenzio assordante.

Nessun commento, sfogo o dibattito.

Silenzio, che aleggiava come un macigno.

Rotto soltanto, dalla radio accesa per disperazione e che per magia lascia partire Don’t you cry, dei Gun’s’Roses.

Dura non piangere stasera, dura se ad aprire le marcature è il Capitano, dura se regali il doppio vantaggio, impossibile se al triplice fischio spegni gli entusiasmi e ci riporti all’ennesima, sfumata, possibilità.

Ma quanto cuore, ha messo in campo Gohkan Inler?

Nonostante la poca fiducia del Mister, nonostante l’utilizzo con il contagocce.

La squadra aveva bisogno di lui e lui ha risposto presente.

Si viaggia, ancora, su tre fronti con prospettive differenti.

L’Europa League è un obiettivo necessario da centrare.

La Dynamo Mosca non va sottovalutata e chiudere in attivo, la partita dell’andata al San Paolo, è un obbligo verso se stessi.

La Lazio, cresce ed ha fame. Per la partita di ritorno in Coppa Italia, forti del pareggio all’Olimpico, serve concentrazione ed il miglior Napoli della stagione.

Campionato? Si, esiste anche il Campionato, quello che non si riesce a gestire.

Il Campionato altalenante e mediocre, quello dei pareggi e delle partite incredibili.

Continuità, manca continuità e stabilità, mentale e fisica.

Nella prossima di campionato, per quanto sia subdolo, documentarsi sulle partite dei diretti avversari.

La Lazio, affronterà il Torino reduce della sconfitta contro l’Udinese mentre la Fiorentina, cercherà il riscatto contro il Milan.

Gli azzurri affronteranno gli scaligeri, al Bentegodi.

Scontro ostico, da gestire con la giusta dose di tensione e di energia.

Non sono concessi errori, cali di lucidità ed è possibile abbassare la testa, solo per allacciare gli scarpini.

Di Anna Ciccarelli

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