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#AMENTEFREDDA – Un Napoli buono a metà, dopo l’intervallo. Meno male che c’è ManOro

 

Perdersi in sterili commenti dopo gli ennesimi cori poco gentili (eufemismo) cantati da alcuni tifosi laziali alla città di Napoli, sarebbe infruttuoso.
Piuttosto, il punto interrogativo andrebbe posto lì, all’intervallo della sfida con la Lazio, quando nella squadra di Benitez, forse, cambia qualcosa. Dopo 45′ quasi d’assenza – ma non come a Torino -, il Napoli si ritrova, comincia almeno a giochicchiare, e semplice trova il pari contro una Lazio che, se attaccata, si mette da sola in difficoltà.
A salvare le cose ci pensa ancora una volta Manolo Gabbiadini.

 

MANORO – ManOro Gabbiadini, probabilmente, sarebbe l’appellativo più adatto.
Cinque gol in due mesi di Napoli: 3 in campionato, 1 in Europa League, 1, da ieri sera, anche in Coppa Italia.
Dove non arriva Higuain, arriva il mancino dell’ex Samp, a siglare il pari a porta vuota.
Ma anche prima del gol, giocate, idee, tiri verso la porta anche nel momento più difficile.
È il suo momento e Benitez lo sta sfruttando a dovere, ringraziando anche Riccardo Bigon per il buon affare fatto.

 

ANSIA DA PRESTAZIONE – Ma a ricordarci i limiti di questa squadra ci sono i primi 45′ di gioco, contro una Lazio che fa poco per mettere in ansia gli azzurri, eppure ci riesce.
L’inizio era stato buono, ma l’evanescenza del centrocampo del Napoli concede sempre, col tempo, troppo spazio agli avversari.
Gli errori in fase di impostazione neanche si contano più, e le giocate principali partono, come sempre, dai piedi dei trequartisti: Gabbiadini, appunto, ma anche Mertens, che sulla sinistra male non fa, ma non riesce a trovare il gol.
Stavolta l’Olimpico sembrava esssere stregato anche per il Pipita, almeno fino all’assist involontario decisivo.

 

Il lavoro di Rafa starà tutto lì.
In quei 15′ di pausa che hanno poi restituito al Napoli una squadra capace di tenere tranquillamente testa ad una Lazio partita col dente avvelenato e con la formazione migliore.
Ad inizio aprile, al San Paolo, tante cose potrebbero essere cambiate, e tante potrebbero essere ancora come oggi.
Ma un mese d’intervallo non è forse troppo per giocarsi il ritorno di una semifinale di Coppa?
Probabile; scherzi del calendario fitto.
Il San Paolo s’illumini prima per l’Inter, da domenica, poi tra un mese ci penserà.
L’ennesima finale dell’ennesima Coppa è dietro l’angolo di Rafa Benitez. Uno a cui piace svoltare spesso.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

Gennaro Arpaia

Iscritto alla facolta di Giurisprudenza della Federico II Napoli. Giornalista pubblicista iscritto all'albo da giugno 2013.

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