COLPI DI JENIUS – Rafa contro Rafa(el). O anche “I dolori del giovane Rafael”

BENITEZ-RAFAEL-FOTOCUOMO

 

Nel Napoli che si appresta a vivere da protagonista questa sessione di febbraio inoltrato, due saranno i nodi centrali del dibattito azzurro.
Il primo è sicuramente Rafael Cabral, 24enne sulla bocca di tutti in città, l’uomo che deve espiare tutte le sue colpe e che pare essere costato al Napoli tutta la distanza che lo divide dalla Juventus, prima.
L’altro, non di minor conto, è Rafa Benitez; stessa radice nel tema, diverso ruolo in campo. Lui in panchina a decidere, l’altro in campo, ad eseguire.
In campo? Ecco, abbiamo centrato il punto. Quando e per quanto Rafael sarà ancora in campo? Forse fino a quando e per quanto Rafa sarà al suo posto, in panchina?

 

I DOLORI DEL GIOVANE RAFAEL – Goethe aveva capito tutto: anche un 20enne può soffrire. Per amore o per insicurezza. Rafael è un piccolo Werther; ne condivide le illusioni e le delusioni. Werther ama Charlotte, Rafael ama la porta del Napoli, in un binario retto che l’ha portato dalla panchina al campo, titolare fisso, dopo un solo anno.
Il brasiliano vive da inizio anno la sindrome dell’ombra ingombrante di un Reina lontano solo nello spazio e nel tempo, ma non nella testa dei tifosi, sempre pronti a puntare il dito al minimo errore.
Ma ben oltre le critiche di piazza, l’estremo difensore azzurro non ha mai saputo prendersi il cuore dopo la maglia azzurra.
Palermo, e la sua brutta decisione sul tiro di Lazaar, potrebbero essere il capitolo definitivo nel grande libro delle sue chances a Napoli?

 

PATATA BOLLENTE – Non che ne soffra più di tanto, perché un allenatore navigato come Benitez non si spaventa di certo davanti alla prima scelta importante.
Ma quella del portiere non è scelta come le altre. È forse la base, il fondamento primario per costruire poi tutta l’impalcatura chiamata ‘squadra’.
Ecco perché la volontà di avere Reina dalla sua al primo anno di Napoli.
Ecco perché puntare su Rafael al secondo, consci di avere tra le mani un ottimo prospetto che per gli azzurri sarebbe stato un valore aggiunto dopo una prima stagione di ambientamento.
Rafa l’ha sempre sostenuto, sempre incoraggiato e sempre schierato, limitandolo alla panca solo in Coppa Italia. Ora, con le bocche bollenti della critica e della tifoseria, siamo curiosi di capire quali saranno le scelte dello spagnolo.
Sarà un “Rafa contro Rafa(el)” o un “Rafa per Rafa(el)”?
Giovedi, in Turchia, la risposta.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

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