COLPI DI JENIUS – Turnover e un nuovo Hamsik: tutte le armi del Napoli che vuole stupire

napoliudinese

 

Il Napoli va. E non lo diciamo noi, lo dicono i numeri.
Quelli che Benitez molto spesso ci ricorda, che non dicono tutta la verità ma ci vanno vicino.
E allora qual è la verità di questo Napoli?
Atteniamoci ai numeri: nelle ultime 7 gare di campionato, gli azzurri hanno collezionate 6 vittorie a fronte di un’unica sconfitta, in quella disastrosa sera di inizio gennaio contro la Juventus al San Paolo.
Una sconfitta importante, perché è forse proprio da lì che è cominciato il nuovo corso partenopeo.
Se poi ci aggiungiamo anche le gare di Coppa Italia, competizione entrata in scena con l’anno nuovo, allora le vittorie salgono a 8 nelle ultime 9.
Mica male per una squadra che prima di Natale pareva dover abdicare ed arrendersi ad una stagione di transizione in cui limitare i danni.
Ma da dove nasce la risalita del Napoli?
Le origini del buon filotto azzurro sembrano essere due: la gestione di Rafa e Marek Hamsik.

 

IL NUOVO MAREK – Il nuovo Marek è quello che, al completo, s’è visto al San Paolo la scorsa domenica contro l’Udinese.
Lo slovacco sembra aver capito qual è la giusta posizione per il suo modo di giocare in questo modulo di Benitez: si abbassa sulla linea dei mediani ad impostare, regalando qualità alla coppia di centrali che tanta qualità non hanno, poi sale a rifinire perfettamente come in occasione del gol di Gabbiadini.
Marek c’è, e qualche volta neanche si vede, ma poi lo ritrovi nell’azione decisiva, con un passaggio o un’idea che fanno la differenza.
Che la cura Rafa stia dando i suoi effetti? Ce lo auguriamo, perché se Hamsik fa Hamsik gli azzurri possono ancora divertirsi tanto da qui al termine della stagione.

 

RAFA TURNOVER – La gestione del gruppo, quasi maniacale molte volte per quanto è dettata dai numeri di cui il tecnico spagnolo si serve, sta dando i suoi frutti.
Tutti gli elementi della rosa stanno rispondendo al massimo, e anche gli incidenti di percorso come le assenze di Zuniga e Insigne sembrano non pesare più di tanto.
Merito anche delle scelte di mercato societarie, precise e rapide, quasi indolori: Gabbiadini e Strinic, per mettere a posto out sinistro e reparto d’attacco, con l’ex Samp già andato in rete due volte e il croato già osannato dalla critica per le buone prestazioni mostrate.
L’opera del buon Rafa potrebbe avere ancor più risalto quando tornerà l’Europa League. “Voglio arrivare a fine stagione con la benzina giusta in tutti gli uomini” aveva detto Benitez ad inizio stagione. Nessuno aveva compreso allora, ma adesso il quadro è chiaro: il Napoli è arrivato nel cuore di febbraio con la possibilità di giocarsela ancora su tre fronti.
Campionato per inseguire e distaccare, Coppa Italia per confermarsi, Europa League per sognare e stupire.
La stagione degli azzurri sembra essere ricominciata ora.
Meglio tenersi coi piedi per terra, però; sabato sera, a Palermo, non sarà di certo una passeggiata di salute.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

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