COLPI DI JENIUS – I voti al mercato: Milano si, Juve e Roma no. E il Napoli?

AC Chievo Verona v SSC Napoli - Serie A

 

Il tempo dei bilanci è quando il mercato di gennaio chiude i battenti.
Nulla più si può cambiare, ormai quel che è fatto è fatto.
Ma la mossa sbagliata è capire ora i promossi e bocciati di questa sessione di calciomercato: i voti li darà il campo, e le figurine resteranno solo negli album dei bambini.
Eppure a noi piace sbagliare, quindi ci proviamo lo stesso.

 

PROMOSSI – Nelle intenzioni, almeno non possiamo non metterci le milanesi. La loro situazione di classifica non è delle più facili, e quindi più di altre erano costrette ad intervenire massicciamente.
L’hanno fatto seguendo due linee differenti: l’Inter ha sfruttato l’immagine del ritorno di Mancini per arrivare a giocatori di primo livello come Podolski e Shaqiri, il Milan s’è affidato come sempre a Galliani, e Antonelli e Destro possono essere ottimi colpi nello scacchiere di Inzaghi.
Entrambe cercheranno di uscire dalle difficoltà, come la Samp che nelle ultime partite ci ha capito poco, trascinata nelle beghe di mercato dalla stravaganza del suo presidente.
Perdere Gabbiadini va bene se arrivi ad Eto’o, e Muriel è una scommessa che vale ancora la pena fare. Munoz sarà un punto interrogativo fino a quando non scenderà in campo con la maglia blucerchiata.
Voto positivo anche alla Lazio, che integra e non svende nessuno, e alla Fiorentina: Cuadrado era un giocatore da cedere prima o poi, e la Viola l’ha fatto bene mandandolo in una big europea come il Chelsea. Salah sarà per Montella un diamante grezzo da purificare nel nostro campionato.

 

RIMANDATI – La Juve, in primis, anche se vestendo il ruolo di corazzata del campionato aveva poco da fare.
Ma seguendo un vecchio insegnamento Zen sappiamo che “Less is more”, e allora il ritorno di Matri potevate anche evitarlo. Giovinco a Toronto è mossa di marketing più che di mercato.
Rimandata anche la seconda in graduatoria, la Roma: l’ “Affaire-Destro” convince poco. Soprattutto se rimpiazzato con Dumbia. Ma il ragazzo non era più in sintonia con l’ambiente e tante volte è meglio non calcare la mano.
L’arrivo di Ibarbo non sposta gli equilibri, serviva forse qualcosa in mezzo al campo visti i problemi fisici di Strootman e De Rossi.
Voto bassino anche al Genoa, che dopo un ottimo girone d’andata ha, come spesso fa, smontato gran parte del giocattolo e rischia ora anche di perdere la zona europea.
Nota di demerito per il Parma; ma la situazione dei ducali è così complessa che il calciomercato è davvero l’ultimo dei pensieri.

 

E il Napoli?
Da fuori quota gli azzurri hanno già fatto vedere in campo la qualità degli acquisti fatti.
Ivan Strinic pare il tassello per anni mancante su quella corsia sinistra. Manolo Gabbiadini è già valso tre punti in più in campionato e d’altronde tutti conoscevamo già il suo incredibile valore.
E allora perché non promuovere definitivamente il mercato di Bigon?
In effetti questa sessione invernale è assolutamente sufficiente, ma la carrozzeria degli azzurri andava forse ancora integrata, come dalla scorsa estate.
Peccato che il lavoro non sia stato ultimato, ma adesso inutile pensarci; Rafa saprà trasformare in oro quello che toccherà?

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

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