COLPI DI JENIUS – Manolo contro Totò. Napoli a sott’ e a Coppa (Italia)

gabbiadini

 

Sotto sopra, come per dire rivoluzionato, o anche rivoluzionario.
La Coppa Italia torna ad affacciarsi a queste latitudini, e il Napoli per la seconda volta negli ultimi tre anni la disputerà da campione in carica.
Onorificenza mica male per una squadra che s’è presa anche la Supercoppa nazionale appena un mese fa.

 

DAL NATALE A DI NATALE – Da quella notte di Doha sono cambiate un bel po’ di cose. Ci si apprestava al Natale, stasera si aspetterà invece Totò Di Natale, uomo simbolo dell’Udinese che tornerà al San Paolo dopo un po’ di tempo. È napoletano, Totò, ma ormai Napoli neanche se lo ricorda più; rappresentante della multiculturalità più pura. Altro che cori beceri contro i napoletani, Di Natale è l’idolo di Udine, bandiera di un popolo e di una squadra molto spesso sottovalutati.
Tornerà al San Paolo e proverà come sempre a fare lo scherzetto: l’Udinese, anche per bocca del suo stesso allenatore, non reciterà il ruolo della vittima sacrificale; la Coppa Italia, d’altronde, serve anche per questo.

 

LA RIVOLUZIONE – Sotto sopra, come sarà il Napoli stasera: Rafa vara il Napoli-bis, quello senza molti titolari, con qualche certezza e, molto probabilmente, con Manolo Gabbiadini.
Lui, altro uomo del Nord, arrivato a Napoli per difenderli i colori azzurri; pochi minuti contro la Juve, nessuno a Roma con la Lazio, ora la prima opportunità per capire quanto e come si integrerà nel progetto tattico dell’allenatore spagnolo.
Cercherà di mettersi in luce l’ex Samp, perché le gerarchie le conosce e sono chiare: ma una buona prestazione stasera, visti anche i momenti non esaltanti di Callejòn o Mertens, potrebbe anche mischiare un po’ le carte.
A sott’ e a Coppa, appunto; ma che di Coppa Italia si tratti.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

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