‘Sapevamo della forza della Lazio ma siamo venuti a Roma per vincere’ Walter Gargano
Sfida per il terzo posto all’ Olimpico, in uno stadio semideserto, senza il supporto dei tifosi azzurri, in quell’orario che non è proprio semplice da digerire, soprattutto di domenica.
L’Aquilotto, portafortuna della Lazio, prende il volo, ma fa fatica a ritrovare la strada del ritorno e per chi non lo sapesse, il giro dello stadio, non completato, non è di buon auspicio.
Presagio! Il Napoli sigla la vittoria con un gol di Higuain, un gol che esalta le doti balistiche di un vero campione.
Ma ad impressionare, positivamente, durante questa partita, è stata la fase difensiva. E’ ritornato Albiol, supportato da Koulibaly, in leggero affanno Maggio sulla corsa insistente del diciottenne Keita ed impressionante la prima prestazione di Ivan Strinic, nonostante un infortunio che l’ha visto lontano dal campo, nonostante l’ingresso dal primo minuto, in un campionato che non conosceva, non si è fatto mai trovare impreparato.
Duttile nella doppia fase, giuste le incursioni ed un buon piede nel crossare.
Non posso fare a meno, però, di riportare un tweet di Sabrina a fine partita ‘Non so se è perchè siamo abituati a #Britos, ma bravo #Strinic. Buona la prima’.
Credo che non sia questo il motivo, almeno spero, credo invece che siamo sulla strada buona per risolvere un problema che ci afflige da anni, una difesa indifendibile.
3 punti che fanno bene alla testa, all’umore, alla classifica.
A pari punti con la Sampdoria, che al prossimo turno, non avrà vita facile contro il Palermo, che si esalta e rende al meglio quando è sotto pressione, senza tralasciare i fattori Dybala, Vazquez, Lazaar.
Attacchi d’ansia durante i 97′, si è urlato senza tregua e si è imprecato contro, quei calciatori azzuri, che in campo, erano ben lontani dalla sufficienza.
La lista di Terry parte da un urlo feroce contro DeGuzman ‘si fa trovare sempre impreparato, non segue il gioco, mai una volta che pressasse e quando è a pochi metri dal pallone, non prova mai a fare una giocata intelligente. C’è ma non si vede, il senso di tenerlo in campo è fuori da ogni logica. Altro che 6 come voto, gli darei 5 facendogli un regalo.’
Simona concorda e spara a raffica sulla prestazione incolore di Callejon ‘Non riesco a capire il perchè non venga mai sostituito. In campo anche se non è in giornata. Eppure non è in giornata da diverse partite. Credo che l’unica motivazione valida del tenerlo in campo, sia la sua capacità di sbloccare le partite con una giocata strabiliante, la sua capacità di essere al posto giusto con il guizzo giusto. Ma non si può giocare con la speranza del forse o del può darsi. Se DeGuzman ha preso 5 da Terry, a Callejon un 5-‘
Vincere, ovvio, portare a casa i 3 punti, sacrosanto, ma farlo concedendo tanto non è certo un aspetto da prendere sotto gamba.
Le colpe ricadono ancora una volta su Benitez, dal punto di vista di Elisa, che non è mai stata una sua estimatrice ‘il senso di sostituire Mertens per Hamsik qual è stato? Se lasci in campo DeGuzman e Callejon. Cosa lo porta a non inserire Inler? Il nostro centrocampo non esiste, la Lazio ha giocato a tutto campo con un possesso palla da far paura. Ripetiamo gli stessi errori, ogni volta rendendoli peggiori. Se c’è un modo per andar peggio, Benitez lo sta seguendo alla lettera. Le nostre avversarie ci studiano, ci conoscono e ci ostacolano nel nostro punto debole. A centrocampo, tutti fanno tutto, tranne noi. Walter Gargano meriterebbe una statua in oro ed il pellegrinaggio con un Mea Culpa, da parte di tutti quelli che l’hanno fischiato.
Ma anche qui c’è una riflessione da fare.
Possiamo ambire a grandi progetti, se continuiamo a fare affidamento su giocatori discreti, ma che peccano di discontinuità e di fasi calanti? Non credo, onestamente.’
Non credo anch’io, il mercato di gennaio non porterà innesti e non servirà per sfoltire la rosa in esubero.
Bisognerebbe fare un elettroshock, di quelli che aiutano a ricordare un solo episodio della vita, che si focalizzi su un unico obiettivo comune, quello di riuscire a chiudere le partite senza eccessivo Pathos e che riproponga nel lobo frontale una sola scena, il pallone che insacca in rete.
Il campionato altalenante, le frenate brusche di chi ci insegue, squadre che non hanno nulla di più rispetto al Napoli, Roma inclusa, che ha trovato il pareggio con Destro sabato sera, contro un ottimo Palermo, più per fortuna che per merito.
Dovrebbero essere gli incentivi per tirar su le ginocchia e darci dentro.
Un mese di full immersion aspetta gli azzurri: la Coppa Italia contro l’Udinese, il Genoa in casa, il Chievo in trasferta. L’andata ed il ritorno di Europa League per restare li nel calcio che conta.
Una squadra in crescita, perde punti e ne conquista altri, concede troppo e non si impone, con quella cazzimma giusta per metterli a tacere tutti, questo è il momento giusto per capire dove si vuole arrivare.
Non è stata di certo una lezione di calcio, quella regalata dagli azzurri all’Olimpico, ma se si batte la diretta avversaria, momentanea, per la corsa al terzo posto, è una dose di adrenalina che aiuta soprattutto la testa oltre alle gambe.
Si vince anche cosi e va più che bene.
di Anna Ciccarelli
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