COLPI DI JENIUS – Fermi tutti: il Napoli ha messo a posto la fascia sinistra (forse)

strinic

 

Come quelle sorprese che non t’aspettavi, quegli eventi così rari da farti quasi gridare al ‘Miracolo!!!’
Tutti i tifosi del Napoli domenica hanno festeggiato per due motivi: uno, la vittoria, senza dubbio, su un campo difficile come quello di Roma e contro una diretta avversaria per il terzo posto, ma anche due, perchè in campo s’è rivisto un terzino sinistro che sapeva giocare da terzino sinistro.

 

IVAN STRINIC – Fino alle 12.29 di domenica era visto con sospetto da quelli che, aulicamente, preferiamo etichettare come gli “sparasentenze”. Quelli che “Ma chi lo conosce?” o “Ma da dove viene questo qui?”, e ancora “Il solito acquisto da quattro soldi”.
In realtà di soldi neanche ne sono serviti per farlo arrivare a Napoli; ci veniva gratis, vista la situazione contrattuale col Dnipro, ormai ai margini della rosa. Un acquisto di quelli oculati per un giocatore ancora giovane, ancora con margini di miglioramento, anche cercato da diverse squadre europee negli scorsi mesi.
Gli sparasentenze di cui sopra hanno dovuto ricredersi o comunque aggiustare il tiro dopo la prima uscita in azzurro: novanta minuti (e già questa è una notizia, vista la forma fisica non perfetta di venti giorni fa) ad ottimo livello, a contrastare Candreva, unico giocatore realmente pericoloso della trequarti avversaria.
Non solo difesa (e anche questa è una notizia, visti gli standard a cui i tifosi sono abituati), però, perché il croato ha fatto vedere anche ottimo senso dell’inserimento, buona corsa, discreta intesa con Mertens, che era dalla sua parte.
Insomma, una rivelazione come per i segreti di Fatima. Meno religiosa e più utile alla causa.

 

FRECCIA A SINISTRA – Non era un brocco prima, e probabilmente non è un campione ora. Perché la misura di un giudizio giusto è sempre l’equilibrio. E il campo parlerà dicendo poi la verità quando si tireranno le somme. Ma se Strinic dovesse mostrarsi ai livelli fatti vedere a Roma per tutto il girone di ritorno, allora il Napoli potrebbe aver aggiustato una falla di sistema che si porta avanti da anni.
Nel decennio aureliano, infatti, quella dell’esterno a sinistra è sempre stata questione annosa: dagli esordi di Mora, Lacrimini e Rullo, fino ai più recenti e visti in Serie A: Savini, poi Dossena e Zuniga. Tutti accomunati dall’incostanza e, spesso, dall’essere adattati in un ruolo non proprio ideale alle loro caratteristiche.
L’arrivo di Ghoulam lo scorso inverno aveva fatto tirare un sospiro di sollievo vista l’assenza di Zuniga, ma anche l’algerino non ha sempre brillato a sinistra, pur adducendo alla causa azzurra buone prestazioni.
Britos è stato l’esperimento rafaelita di questa stagione; ecco perché l’arrivo di Strinic casca a fagiolo.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

Gestione cookie