GLI AVVERSARI – L’Aquila senza un’ala

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ALLENATORE – L’occasione della vita. Stefano Pioli è al primo anno sulla panchina della Lazio, e con un grande e intenso lavoro tattico è riuscito a dare la quadratura giusta alla squadra. Diversi esperimenti e cambi di modulo, per arrivare al definitivo 4-3-3 che fa della Lazio una delle maggiori concorrenti per il terzo posto. Scelte discutibili e coraggiose, come quella di preferire Djordjevic a Klose, ma per ora i risultati sono dalla sua parte. Inoltre è riuscito a far esplodere un talento che sembrava ormai destinato ad entrare nell’elite delle meteore passate dal nostro campionato. Si tratta, ovviamente, di Felipe Anderson, che non sarà della partita per un infortunio al ginocchio.

COME GIOCA – 4-3-3

Formazione tipo: Marchetti; Basta, Cana, De Vrij, Radu; Parolo, Biglia, Lulic; Candreva, F. Anderson (Mauri), Djordjevic.

Uno schema di gioco come un abito perfetto: in questo modo Pioli è riuscito ad esaltare le caratteristiche dei suoi calciatori. E lo ha fatto in maniera egregia, riportando anche i tifosi allo stadio per sostenere la squadra e non più per vituperare il presidentissimo Lotito. Questa Lazio può giocarsela con chiunque; riesce a coprire bene tutte le zone del campo, grazie all’estenuante corsa del centrocampo e dei due esterni d’attacco. Il ritrovato Biglia, finalmente utile alla causa, a fare da metronomo, con ai lati due lavoratori instancabili come Parolo e Lulic (e Onazi all’occorrenza). Difesa punto debole: Dusan Basta è sinonimo di garanzia. Meno sicurezza, invece, dai centrali, con De Vrij in continua crescita ma con ancora troppe amnesie. L’olandese, però, non sarà della partita per una fascite plantare. Stesso discorso anche per il sublime Felipe Anderson; un infortunio nel miglior momento di forma è difficile da digerire. Klose-Djordjevic, sarà ennesimo ballottaggio.
Da sottolineare le difficoltà dal punto di vista fisico nei secondi tempi: è successo contro l’Inter e contro la Roma. Due rimonte e almeno quattro punti persi. C’è ancora tanto lavoro da fare.

UOMO CHIAVE  – Con Felipe Anderson out, è Antonio Candreva a prendersi la scena. Viene da un infortunio che lo ha tenuto fuori dai campi per almeno un mese, ma sembra aver recuperato alla grande. Buono il suo primo tempo contro la Roma. Attenzione al suo destro micidiale: può colpire da qualsiasi posizione del campo, da fermo e non. Senza dimenticarci, ovviamente, del bomber infinito Miro Klose: il gol in Coppa Italia contro il Torino potrebbe aver mischiato le carte in gioco. Una cosa è certa: continuerà a segnare. Anche a cinquant’anni. Che sia alla Lazio o altrove. Un occhio di riguardo anche per Stefano Mauri, uomo chiave per l’equilibrio della squadra.

 

 

di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)

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