COLPI DI JENIUS – Il Napoli ha ancora fame (non solo di asado)

benny

 

“Un asado per unire le forze”.
Titola così Rafa Benitez, che ci ruba (e non è mica la prima volta) il mestiere e direttamente dal suo sito ufficiale dà la notizia.
Il Napoli ha riposato nel lunedi post Juventus e alla ripresa degli allenamenti ieri s’è riunito per ritrovare le forze.
Quale modo migliore di un bel pranzo di gruppo?

 

CHEF D’ECCEZIONE – Le corsie laterali della difesa azzurra, non sempre convincenti nel rettangolo da gioco, parevano invece molto a loro agio davanti ai fornelli.
Maggio e Britos erano tra i protagonisti del pranzo collettivo, e hanno fornito ai compagni le cibarie. Gli altri, Higuain in primis, tra i più esperti della specialità sudamericana, si limitavano a goderne il sapore.
Occasioni che possono riportare nello spogliatoio la compattezza non vista contro la Juve, quell’unità d’intenti che è l’unica via da seguire se si vuole raggiungere ancora un obiettivo importante.

 

LA FAME DI RAFA – Non solo di asado, per carità.
Subito dopo la sosta natalizia e la vittoria della Supercoppa, Rafa ha affermato ai media di essere concentrato almeno fino al termine della stagione e di voler vincere ancora.
Il tecnico spagnolo vuole lasciare a Napoli un’impronta decisa, concreta; un’impronta che arriverebbe in città con una vittoria importante. Uno scudetto, una Coppa europea; un trofeo che – come dicono in America – metta Napoli sulla mappa dentro e fuori dai confini nazionali.
Sa che per lo scudetto è un discorso quasi definitivamente chiuso, così come sa che l’Europa League è una competizione lunga e che logora chi vuole onorarla sino alla fine.
Sa anche che il Napoli non è  una squadra perfetta, che ha dei difetti dovuti alla non completa omogeneità della rosa a disposizione, e per superare questi problemi è il gruppo l’unica arma.
E il gruppo nasce anche dalle piccole cose, dai pranzi tutti insieme.
Il Napoli ha ancora fame, Rafa ne ha. L’asado sazia fino ad un certo punto.
Una vittoria, invece, sarebbe molto più dolce.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

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