CONSIGLI PER GLI ACQUISTI – Ezequiel Muñoz, tra potenza e precisione

 

La sessione invernale di calciomercato, quella di riparo, è il momento giusto per fare un’analisi della rosa a disposizione e mettere una pezza sugli errori della prima parte della stagione, ricorrendo all’acquisto dei tasselli che sembrano definitivamente mancare. Il Napoli non fa eccezione e le competizioni affrontate fino a questo momento suggeriscono che la società ha bisogno di intervenire in difesa per tentare di risolvere le insicurezze che hanno caratterizzato il reparto. Per farlo serve un giocatore che ben si adatti alle idee di Benitez e che, possibilmente, già conosca il campionato italiano, così che l’inserimento in squadra sia rapido. L’identikit potrebbe allora corrispondere a quello di Ezequiel Muñoz del Palermo, proprio nelle ultime ore accostato alla maglia azzurra.

CARATTERISTICHE – Nonostante l’ex compagno di squadra Nicolas Gaitan gli abbia affibbiato il soprannome di Chiquito, Muñoz è un difensore fisicamente molto forte e possente. La sua presenza in campo è ben avvertita dagli attaccanti di turno grazie non soltanto alla potenza ma all’ottimo senso della posizione di cui gode, nonché l’abilità di leggere ed anticipare l’azione offensiva degli avversari. Non soltanto un buon marcatore, l’argentino spicca anche per la precisione nei tempi ed il gioco aereo, decisamente il suo asso nella manica.

BIOGRAFIA – Muñoz nasce nel ’90 a Pergamino ed a cinque anni comincia a muovere i primi passi nel mondo del calcio nel club della sua città, l’Argentinos Juniors, per poi arrivare a quattordici anni nel glorioso Boca Juniors. Con gli xeinezes compie tutta la trafila giovanile e tre anni dopo essere entrato nel club ha la chance di giocare 90 minuti da titolare con la prima squadra in occasione del match contro l’LDU Quito. Il vero esordio in campionato avverrà l’anno seguente, poco prima che un infortunio al legamento crociato con interessamento del menisco lo costringa a fermarsi. Risalire le gerarchie della rosa dopo essere stato ai box a lungo non è stato semplice, ma con Borghi, dopo l’esonero di Basile, ottiene la maglia da titolare e la visibilità sperata. Sono proprio le ottime prestazioni sotto la guida del Virrey che lo portano nel 2010 a Palermo. Con i rosanero trova la continuità ed il successo tanto sperato ma anche un nuovo e sfortunato infortunio, che non gli ha concesso di disputare la prima parte della stagione 2013-2014 dopo la risalita in A della società siciliana. Dalla piazza di Palermo è ben voluto così come dai compagni di squadra, che lo hanno decretato secondo capitano della formazione quando in panchina vi era Rino Gattuso. Con il Napoli avrebbe la possibilità di realizzare il definitivo salto di qualità ed il discorso si avvale della proprietà commutativa per quanto riguarda la rosa di Benitez: difensori così sono tanto preziosi quanto rari.

 

di Sabrina Uccello (Twitter: @SabriUccello)

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