Epifanìa s. f. [dal lat. tardo epiphanīa, gr. ἐπιϕάνεια, in origine agg. neutro pl., «(feste) dell’apparizione» e quindi «manifestazione (della divinità)», da ἐπιϕανής«visibile», der. di ἐπιϕαίνομαι «apparire».
E proprio come il bambino delle sacre scritture s’era mostrato ai Magi, nel giorno dell’apparizione per eccellenza il Napoli si mostra ai suoi cavalieri: Callejón, Hamsik, due volte Higuain.
Cesena è tinta d’azzurro, asfaltata e riasfaltata quattro volte. L’iniezione di fiducia giusta per un anno che viene ed arriva coi migliori propositi.
66 GIORNI D’ASTINENZA – La prima nota lieta arrivata nei corridoi angusti di un Manuzzi caldo e che vuole fare lo scherzetto agli azzurri è quella firmata da José Maria Callejòn.
Lo spagnolo era praticamente scomparso, auto-occultatosi nella marea azzurra dell’ultimo mese, dopo la partita con la Roma che aveva aperto novembre al San Paolo.
Suo fu il secondo sigillo azzurro, quello che chiudeva i conti e chiudeva anche le speranze della squadra di Garcia. Suo il gol che ieri ha messo le cose in discesa per il Napoli.
Nel mezzo, tante prestazioni opache, qualche brutto errore, gol neanche a vederne; anche a Doha non era stato sufficiente, ma l’euforia per il trofeo alzato fa scordare tutto.
Il calcio fatto da episodi ieri ha voluto riscattarsi: rimpallo, doppio rimpallo, era la palla perfetta da spingere in rete e Callejòn non s’è fatto pregare stavolta.
E sono nove gol in campionato. “Ma non voglio fermarmi, voglio continuare a segnare ancora tanto”, ammette lo spagnolo.
E chi ti contraddice?
NAPOLI FORZA NOVE – Nessuno, forse uno solo che in realtà in campo ci va al suo fianco: Gonzalo Higuain ha inaugurato il suo personalissimo 2015 così come aveva chiuso il 2014. Segnando. Gol pesanti a Doha, gol decisivi e belli a Cesena.
Da trascinatore: due gol e un assist, bellissimo.
Il primo da rapinatore d’area, quelli col fiuto che non si trova più; il secondo da funambolo delle difese avversarie, quando si prende gioco di tutta la linea difensiva avversaria e buca un povero ed incolpevole Leali.
L’aveva detto a Doha “Sono orgoglioso di questa squadra”, e di certo questa squadra coi suoi tifosi è orgogliosa di lui.
Anche il Pipita sale a quota nove in campionato. S’è rivelato a noi, come tutti gli azzurri, nel giorno che porta via con sé tutte le feste. Ma prima di abbassare il sipario ha armato il destro regalando ad Hamsik il pallone del momentaneo 3-1, il primo sigillo del nuovo anno anche per lo slovacco.
Che ha alzato la testa, guardato la porta, e poi ha ringraziato Capelli che gliel’ha spinta dentro: quando le cose devono andare bene, vanno bene e basta.
L’Epifania porterà via tutte le feste. Feste doppie per il Napoli, tra Natale e la Supercoppa. Un trofeo ormai in bacheca, che può dare alla squadra, alla città, all’ambiente tutto una scossa più che positiva in questa seconda parte di stagione.
A Cesena un Napoli vivo, che fa la voce grossa anche con le piccole.
Le feste sono finite, ma non per gli azzurri: proseguiranno domenica sera al San Paolo quando arriverà la Juve, e ancora la domenica successiva a Roma con la Lazio.
Chiusura col botto, chiusura da grandi.
La Befana ha già smarrito tutto il carbone: nella calza azzurra solo sorrisi e gol.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)