Intervistato da Marca Plus, Ezequiel Lavezzi ha parlato della sua situazione attuale e del suo futuro, calcistico e non solo: “Il nomignolo Pocho me lo diede mio fratello da piccolo, perché avevamo un cagnolino, ed è curioso che mi chiamino ancora così. A volte penso a mollare tutto. Si tratta di un pensiero che mi balenava in testa in passato e succede ancora. Il giorno in cui lascerò il calcio non ho intenzione di continuare a lavorare in questo mondo. Al momento però non saprei cosa fare. Di certo la cosa che più mi lega al calcio è la possibilità di vivere bene, conoscendo tante culture differenti, per poi stare con la mia famiglia, quando è possibile. L’ambiente calcistico però si basa sugli interessi, e non è per nulla come sembra da fuori. Non credo quella di Messi sia una bella vita, o comunque non fa per me. Non i piacerebbe essere sempre riconosciuto da tutti. Preferisco restare un po’ più nell’ombra. Quando giocavo con lui da piccolo ne notavo il potenziale, ma ora lo vedo come un amico e non come il migliore al mondo. Come sogni calcistici spero di vincere la Champions un giorno, o magari la prossima Copa America”.
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