Sul futuro di Rafa Benitez i dubbi sono diversi. Il tecnico non ha ancora accennato ad un possibile rinnovo né però parlato di addio. Nel frattempo da Doha arrivano le parole di Aurelio De Laurentiis, il quale si mostra deciso a proseguire per la sua strada, attendendo che a seguirlo siano coloro i quali hanno fiducia nel progetto. Il presidente sembra avere in mente una rivoluzione che passa principalmente per la questione stadio fino chiaramente a toccare quella del fatturato. Questo traspare da quanto dichiarato dal numero uno azzurro quest’oggi ai microfoni di CalcioNapoli24.it: “Il club lo venderanno i miei figli quando sarò morto, se non saranno capaci di guidarlo e se lo riterranno opportuno. Sono tranquillo perché penso che il Napoli è forte, bisogna però avere tanta pazienza, cosa che a quanto vedo in pochi hanno”.
PROGETTO – Nel dettaglio il futuro che ha in mente il presidente partirebbe da una rivoluzione completa: “Non possiamo permetterci due giocatori a centrocampo da 5 milioni d’ingaggio all’anno, mai nella vita potremo. Qui la gente ha una totale ignoranza di quello che è un concetto di budget e bilancio. Devo trovare il modo di trovare altri 150 milioni all’anno, cosa non facile. Un paio di idee ce le ho, innanzitutto sganciarmi dal Comune per la questione Stadio, ma non voglio creare altre polemiche a riguardo. Un’altra idea è quella di creare una sorta di azionariato popolare, bastano 150 mila tifosi che diano qualcosa alla società per farci competere con tutti i top club. Non è da tifosi andare allo stadio solo quando si è primi. Dobbiamo fare un programma, se vogliamo ottenere grandi risultati c’è bisogno di una programmazione. Verificherò con i miei uomini come rendere questa cosa operativa”.
BENITEZ NEL FUTURO – L’idea del presidente è apparsa più che altro un progetto in via di allestimento, e sulla possibilità di coinvolgere Benitez ha detto: “Se avrà pazienza sarò felicissimo di continuare il rapporto con lui, se non avrà pazienza allora ce ne faremo una ragione. Anche il Chelsea è andato avanti nonostante il suo addio. Sono onorato di lavorare con lui, ma se questo progetto non lo convince per problemi che non mi riguardano allora può andare via”.